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Caso nido, «Non c’è la cucina, non erano stati richiesti i permessi all’Asl»

Il sindaco Giachello non fa segreto dei problemi: «Se tutto va bene, aprirà a gennaio»

Caso nido, «Non c’è la cucina, non erano stati richiesti i permessi all’Asl»
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La Giunta Giachello, appena vinte le elezioni amministrative dello scorso giugno, si è subito trovata ad affrontare la questione asilo nido. Quel polifunzionale che lei aveva tanto voluto, e realizzato, nel suo primo mandato, e che l’Amministrazione Borasio ha convertito in asilo nido ma senza aprirlo. Una scelta che l’attuale sindaco Rosanna Giachello non ha condiviso ma che ha dovuto accettare perché indietro non si può tornare. Ora si tratta di affrontare le questioni pratiche e procedurali legate a questo servizio.

«Non c’è la cucina»

Giachello ha spiegato che la struttura, pur essendo stata modificata per ospitare un asilo, presenta ancora diverse criticità: «La situazione era quella di una struttura modificata ma vuota e, soprattutto, priva di una cucina, la cui realizzazione richiederebbe un impegno di circa 50mila euro, una spesa che non abbiamo intenzione di sostenere. A ciò si aggiunge la necessità di eseguire un intervento del valore di 10mila euro per l'apertura di una porta, indispensabile per ragioni di sicurezza».

«Non erano stati richiesti i permessi all’Asl»

Ma tra le questioni urgenti ci sono le autorizzazioni necessarie per rendere la struttura un asilo nido ufficiale.
«Non è stata attivata la procedura per ottenere le autorizzazioni necessarie - ha dichiarato il sindaco, sottolineando che l’amministrazione ha dovuto muoversi rapidamente. - Dopo aver preso atto della situazione, abbiamo incaricato la dottoressa Roberta Colavitto di occuparsi della fase autorizzativa e, insieme a lei, abbiamo discusso le modalità di utilizzo della struttura».

Caso gestione

«Uno dei punti cruciali è la gestione del nido, che non può essere comunale a causa dei costi elevati. - prosegue - Gestire un asilo nido comunale significherebbe farsi carico dei costi e dei ricavi. Tuttavia, i costi non sono mai stati quantificati con precisione, ma si stima possano aggirarsi intorno ai 350mila euro. Una cifra che il bilancio comunale non può permettersi» ha spiegato Giachello. Per questo motivo, l'amministrazione ha escluso la possibilità di una gestione diretta.

L’unica soluzione, secondo il sindaco, è quella della locazione. «La dottoressa Colavitto si occuperà di indire un bando per l’affidamento della gestione del nido - ha confermato Giachello -Il bando verrà aperto a diverse aziende interessate, e verrà indetta una gara per determinare chi gestirà la struttura. Non c’è interesse nel guadagnarci sull’affitto. L’intenzione è quella di avviare l’asilo nido all’inizio di gennaio, sperando che tutto vada per il meglio». Giachello ha concluso affermando che l’amministrazione vuole sostenere le famiglie, ma ha precisato che le rette non saranno decise dal Comune, bensì dal gestore che si aggiudicherà la gara.

La critica di Giachello

In sintesi, sebbene la creazione dell’asilo nido non fosse inizialmente condivisa dall’amministrazione Giachello, il Comune si è messo al lavoro per regolare e avviare correttamente il servizio, con la speranza di poter fornire una risposta concreta alle esigenze delle famiglie di Verolengo: «Ribadisco però un aspetto fondamentale, questo asilo nido costa alla comunità 800mila euro circa. Una somma che deve far riflettere soprattutto pensando che il Comune di Mazzè ha ottenuto 5milioni di euro per la costruzione di un nuovo polo scolastico, Foglizzo 3milioni».

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