VEROLENGO

Caso tamponi, il sindaco: "Io sono vaccinato... con tre dosi"

Dopo le dichiarazioni del consigliere d’opposizione Roberto Cattozzi e dell’ex consigliere Manuele Cena.

Caso tamponi, il sindaco: "Io sono vaccinato... con tre dosi"
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Tamponi scontati. A più di un mese dal provvedimento e dopo le dichiarazioni del consigliere d’opposizione Roberto Cattozzi e dell’ex consigliere Manuele Cena, il primo cittadino Luigi Borasio interviene per bloccare ogni polemica.

Caso tamponi, il sindaco: "Io sono vaccinato... con tre dosi"

Tamponi scontati. A più di un mese dal provvedimento e dopo le dichiarazioni del consigliere d’opposizione Roberto Cattozzi e dell’ex consigliere Manuele Cena, il primo cittadino Luigi Borasio interviene per bloccare ogni polemica.
«Voglio precisare che non avrei dato nessuna risposta ai due soggetti che hanno rilasciato le dichiarazioni, non valendo la pena discutere con chi non capisce o fa finta di non capire. Ma è mio dovere sgomberare ogni dubbio da chi ha letto quelle parole – spiega Borasio - Secondo Cattozzi e Cena contribuire alla riduzione del costo del tampone vuol dire essere un no vax. Intanto, iniziamo a dire che io ho fatto tutte e tre le dosi di vaccino: sarei un no vax fuori dalla righe. Ma aggiungo che se il principio è quello che chi favorisce i tamponi per i no vax è un no vax, mi piace ricordare che i tamponi sono un prodotto del Governo Draghi perché è il Governo che ha consentito, attraverso i tamponi a chi non è vaccinato, di andare a lavorare e mantenere un minimo di vita sociale mettendo una gabella che danneggia i no vax con stipendi più ridotti. 160 euro possono incidere sullo stipendio di un operaio ma non su quello di un professionista. Aggiungo, e ricordo, che a effettuare i tamponi non sono solo coloro che per scelta, discutibile o meno, non vogliono effettuare il vaccino ma ci sono anche quelli che non possono per motivi sanitari. Ci sono quelli che non possono farlo, e ci sono quelli che, anche a fronte della prima dose, per 15 giorni non hanno il Green Pass, perciò devono fare il tampone. E, non ultimi, ci sono i vaccinati che stando male vogliono fare il controllo per evitare di essere di nuovo positivi, qualche caso c'è stato. Voglio evitare di spargere il virus. Il tampone è la base per valutare l'evoluzione e l'espansione della pandemia. E’ importantissimo per evitare che i soggetti malati vadano in giro. Bisogna costringere, infatti, soprattutto i no vax, a fare i tamponi».

"Sprechi? Lo è il PoloInutile"

«E poi Cattozzi che mi hai fatto scoprire i soldi non nascono sotto i cavoli, visto che sostiene che i verolenghesi ce l'hanno con la mia amministrazione per una spesa non superiore ai 3 mila euro, cosa ne pensa di spiegare ai nostri concittadini i 400 mila euro spesi per il cosiddetto polivalente per il quale vengo accusato di non fare nulla quando dovrebbe esser lui, con il suo sindaco di allora, a dire cosa fare di quel coso. - prosegue - Che più che un polivalente è un polo inutile. Che solo per riscaldarlo, a parola del geometra, costa più di mille euro al mese. Ricordo che più  di una volta in Consiglio comunale ho personalmente chiesto a Giachello a cosa sarebbe servito e mi fu risposto “Io so cosa farne e chi è interessato, e lo dirò a tempo debito”. Peccato che questo tempo non sia giunto a tutt'ora».
«A proposto della sede vaccinale, - conclude - a prescindere che gli altri sindaci citati non l'hanno fatto, dunque tanto geniale non lo è. Soprattutto il mio illustre collega Cena dovrebbe sapere che per realizzare questo servizio, è necessaria l’autorizzazione dell’Asl To4, medici che turnano con regolarità, infermieri, un'ambulanza per le emergenze, un ambiente riscaldato a più di mille euro al mese. E guarda caso nemmeno a Crescentino è effettuato con continuità. Proprio perché la gente un cervello ce l'ha, credo possa dare un corretto giudizio quanto dichiarato da loro.

Polemiche sui social

Un ultimo appunto sui social: «Invito i leoni e leonesse da tastiera ad imparare a scrivere in italiano corretto. E poi al posto di nascondersi dietro nomi a volte di fantasia, se hanno qualcosa da dire lo dicano pubblicamente e non vadano a fare presunte accuse prive di fondamento. Come il fatto che il sindaco sia un no vax, esiste sempre la possibilità di denuncia alla Procura per diffamazione a mezzi informatici».

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