Chi saranno i nuovi Abbà e Tolerà?

Passate le chiacchiere elettorali su chi vince che cosa, adesso sotto i portici a farlo da padrone è il toto scommesse su chi saranno i prossimi personaggi che la Proloco l’Agricola sceglierà per indossare i panni storici delle maschere di Chivasso. Simboli del nostro Carnevale che è conosciuto non solo in tutta Italia, ma anche fuori dai confini.
Archiviato con grande successo il Carnevale d’estate. E il merito va senz’altro alla Bella Tolera Melissa Bertaina e all’Abbà Ugo Novo che hanno saputo indossare magistralmente i panni dei personaggi storici. Insieme alla loro corte hanno vissuto due anni indescrivibili. Dalla sfilata di Carnevalone annullata alla vigilia nel 2020, causa Covid, non hanno mai smesso di rimanere ligi al ruolo che avevano accettato di interpretare. E sempre con il sorriso sul volto hanno cercato di portare un po’ di serenità, normalità e allegria in una città travolta, come tutto il mondo, da una pandemia che ha causato tante, troppe morti.
Resteranno sicuramente nella storia della città di Chivasso, non solo perché hanno trovato sulla loro strada il Covid, ma perché non si sono mai arresi e tirati indietro.

La grande attesa

Grazie Melissa e Ugo la città vi deve molto e lo ha dimostrato affollando le strade cittadine in questa insolita versione del Carnevale di agosto.
Ora presumibilmente la Proloco dovrà aprire un nuovo capitolo. Anche se a malincuore, perché è difficile dimenticare chi ha fatto così tanto per Carnevale. Però è tempo di cercare volti nuovi.
Ricreare l’attesa nel giorno della Befana quando i nuovi Abbà e Tolera, accompagnati da alfieri, dame e paggetti fanno il loro primo ingresso al teatrino e salutano la città dal balcone del comune sulle note di Cimpa Tolera.
Tutti ci auguriamo che ritorni il Gran Galà, la prima uscita ufficiale in abito da sera dei «reali» di Chivasso. E ancora l’investitura dell’Abbà e l’incoronazione della Tolera. Dalla Pro Loco bocche cucite, non trapela nulla. Il solito «no comment». Ci mancano quei bei momenti, li vogliamo rivivere. Viva l’Abbà e la Tolera, Viva il nostro Carleve’.