CANAVESE

Chiese vuote, il grido d'allarme dei sacerdoti

Dopo la pandemia e il lockdown. 

Chiese vuote, il grido d'allarme dei sacerdoti
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Chiese vuote, il grido d'allarme dei sacerdoti di Montanaro e Foglizzo dopo la pandemia e il lockdown.

Chiese vuote

La fede ai tempi della pandemia: incertezza, paura e confusione. Questi i sentimenti che predominano fra la gente nonostante la Chiesa cattolica abbia cercato di mantenere vivo l’impegno pastorale in pandemia. Che sia chiaro, la fede non è venuta a meno, anzi, nei momenti più drammatici, si è persino rafforzata. Chi non ha recitato preghiere, acceso candele o persino espresso un voto per riuscire a sconfiggere quell’invisibile nemico del Covid-19: non più però in chiesa ma in casa. Questo il punto: si è diffusa la preghiera solitaria a discapito di quella comunitaria per paura di contagiarsi. Ed allora le chiese si sono svuotate.

Il grido d'allarme dei sacerdoti

«Devo amaramente osservare - sono le parole di don Gianmario Cuffia parroco di Foglizzo - che la partecipazione alla vita della Chiesa è messa in coda al desiderio di ripresa. Quando l’anno scorso, dopo la pausa dovuta all’emergenza sanitaria, è stato nuovamente possibile celebrare i Sacramenti e ho dovuto riorganizzare l’accoglienza della nostra parrocchia con i posti limitati, ero un po' preoccupato che alcuni parrocchiani non trovassero posto a sedere. Poi, come tutti gli altri parroci della Diocesi, ho preso atto che i posti pur limitati erano più che sufficienti, anzi in gran parte sono rimasti vuoti. E’ assai preoccupante l’assenza dei ragazzi nella comunità cristiana. Se i primi germogli della fede nella loro vita non vengono adeguatamente coltivati non possiamo attenderci buoni frutti. E’ necessario coltivare il loro cammino cristiano. Inoltre, molti, anche non troppo anziani, tuttora preferiscono assistere alla Messa festiva alla televisione: in realtà, non è la stessa cosa. L’Eucarestia, soprattutto quella festiva, è il culmine e la fonte della vita della Chiesa e ci riunisce insieme come comunità parrocchiale: guardare la Messa alla televisione è una scelta valida solo per chi, afflitto da problemi di salute, non può fare diversamente. Chi non è in queste condizioni può partecipare alla Messa festiva: il termine «Chiesa», letteralmente significa l’assemblea dei credenti convocata intorno al suo Signore». Eguale osservazione di don Aldo Borgia, parroco di Montanaro. «Ci troviamo in un momento nebuloso, confuso - riferisce don Aldo - Tanti i fedeli che non ho più visto in chiesa. Non è raro che, quando li incontro, alla mia domanda «Non ti ho più visto» rispondano «Prego in casa». Pochi poi i matrimoni celebrati. Ci andrà tempo prima che si ritorni alla vita precedente alla pandemia. Spero che i fedeli riprendano la vita cristiana comunitaria, solo così la ripresa dopo la pandemia sarà completa».

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