Chiude la centrale, c'è grande preoccupazione
Il sindaco di Mazzè, Marco Formia entra nel merito della delicata questione
Allarme nel mondo agricolo vercellese ed anche biellese. Si è creata una situazione alla centrale idroelettrica di Mazzè che ha destato non poca preoccupazione fra gli agricoltori del posto.
Chiude la centrale, c'è grande preoccupazione
«In questi ultimi tre anni - spiega il sindaco Marco Formia - si è creato un peggioramento della situazione finanziaria di questo impianto di proprietà della Regione Piemonte. L’associazione d’irrigazione Est Sesia e Ovest Sesia, che gestisce la centrale idroelettrica di Mazzè, ha avuto un milione di euro di passivo all’anno. In totale, ha, dunque, adesso oltre tre milioni di passivo». Una struttura fondamentale quella della centrale che stocca le acque della Dora Baltea per irrigare territori in provincia di Vercelli e di Biella (escluso Mazzè che si approvvigiona dal Consorzio del Canale di Caluso) su una superficie di circa 4 mila ettari in coutenza con i Canali Cavour e il Consorzio di miglioramento fondiario Angiono Foglietti. Ma, quali sono state le ragioni di questo passivo che si è formato da tre anni a questa parte? «Si ipotizza - risponde Formia - che le cause siano l’aumento dei costi energetici ma pure gli stipendi dei dipendenti». Quali saranno le conseguenze di tale crisi finanziaria? «Se non si risolve la problematica - risponde Formia - potrebbe sopraggiungere la chiusura nel nuovo anno. In tale caso, i dodici dipendenti che lavorano alla centrale sarebbero messi in mobilità. Una situazione che metterebbe a rischio la fornitura dell’acqua, e sappiamo quanto questa sia utile nelle attuali condizioni climatiche. Si tratta comunque esclusivamente di ipotesi». Quali invece le possibili soluzioni? «I tavoli di confronto fra gli enti interessati potrebbero rivelarsi utili per trovare una via d’uscita- spiega Formia - Anche a Cigliano c’è già stata un’assemblea ordinaria del Consorzio Angiono Foglietti per discuterne. Un’alternativa per risolvere i problemi economici potrebbe essere un aumento dei costi di irrigazione dei campi nei Comuni serviti dalle acque della Dora Baltea, ma questa soluzione renderebbe più complicata la sostenibilità economica dell’attività di produzione agricola. Una situazione ancora più grave in anni di prevedibile siccità che andrà a colpire le coltivazioni». Non è da dimenticare che soltanto un anno fa si era concluso un intervento di ammodernamento e di sicurezza della centrale idroelettrica ad opera della Regione Piemonte che vi aveva investito 38 milioni di euro. Fortemente preoccupato della situazione è il Comitato di Villareggia, Vita, Ambiente, Sviluppo Sostenibile presente alla riunione di Cigliano. «Siamo in apprensione- riferisce il portavoce Maurizio Carra- Auspichiamo un intervento tempestivo degli enti e dei Comuni del territorio per arrivare ad una soluzione congiunta per questa situazione d’emergenza. L’acqua a costi sostenibili per l’agricoltura è parte della storia del nostro territorio in quanto vitale per la sua economia e la sua società».