intervista

"Chivasso continua a restare una città bella da vivere"

Il sindaco della città Claudio Castello ricorda anche le sue estati "a casa"

"Chivasso continua a restare una città bella da vivere"
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Quattro chiacchiere estive con il sindaco Claudio Castello. Dai temi più «vacanzieri» a come sarà l’autunno 2023 di Chivasso. Senza dimenticare i ricordi di gioventù.

L'intervista al sindaco

La sua estate più bella quando e dove è stata?

«Ho fatto vari viaggi in giro soprattutto per la nostra stupenda Italia ma, pensandoci bene, le estati più belle le ho trascorse a Chivasso. La città, durante la bella stagione, ha un’immagine diversa dal resto dell’anno. È un buon momento per apprezzarne serenamente il fascino dei parchi, l’eleganza dei portici, le feste dei borghi e altri appuntamenti tradizionali come la Patronale o la Fiera del beato Angelo Carletti».

Che ricordi ha della Chivasso della sua gioventù?

«La città è cambiata così come i tempi. E se i ricordi del passato ci danno sempre tanta nostalgia, devo dire che oggi Chivasso, grazie anche a questa amministrazione comunale, ha saputo accettare e vincere la sfida della vivibilità urbana, dei servizi e dell’innovazione. È una città più a misura di cittadino».

Cosa le manca di più oggi dei mitici Anni 80?

«La giovinezza e la spensieratezza di un ventenne che si affacciava alla vita e alle responsabilità, specie per me che avevo trascorso l’adolescenza dai salesiani. È la risposta che qualsiasi persona potrebbe dare riferita alla propria generazione, con gli ideali e le mode di quella società, ma rispetto ad oggi la socializzazione scevra dai social network era più genuina.
Le amicizie nate sui luoghi di lavoro (in Fiat, ad esempio, ho conosciuto mia moglie) o nelle piazze reali, le serate passate a ballare, nessuna discriminazione tra residenti ed emigrati: questi ricordi rendono magico quel periodo della mia gioventù».

Da ragazzo avrebbe mai immaginato Claudio Castello sindaco di Chivasso?

«Forse da ragazzo non avrei considerato questa carica, ma il mio impegno civico e sociale è sempre stato una costante della mia esistenza, partendo dall’educazione che mi hanno inculcato i miei genitori fino al servizio di leva al fianco delle popolazioni terremotate dell’Irpinia, dalla formazione ricevuta in collegio ai diritti rivendicati da giovane operaio, è stata una crescita che non poteva tenere comodamente nascoste quelle convinzioni e quelle ideologie per prestare un contributo al miglioramento della società».

Cosa vorrebbe riportare della sua gioventù oggi in città?

«È innegabile che l’economia di allora rappresenterebbe uno slancio importante non solo per Chivasso che cresceva con realtà importanti come la Lancia, Enel e Rivoira.
Fino agli Anni 90 l’Italia era la quarta potenza industrializzata del mondo.
Oggi è scivolata all’ottavo posto dopo Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania, India, Regno Unito e Francia.
Certo, vista così è un’impresa titanica fare qualcosa per una piccola cittadina come la nostra, ma nel segno della ripresa economica va inquadrato, ad esempio, il nostro progetto di insediare nell’ex Lancia un polo logistico che dia nuovo ossigeno all’economia locale. Progetto che ho seguito con grande sensibilità».

Sotto l’ombrellone cosa legge e con che musica da sottofondo?

«Quando leggo non amo sottofondi di sorta. Specie adesso che mi sono abbandonato ad una lettura impegnativa come l’opera prima di Nicola Gratteri ed Antonio Nicaso che abbiamo avuto l’onore di ospitare a Chivasso nei mesi scorsi. Dopo aver letto il libro che hanno presentato in città, sto trovando altrettanto interessante “’Ndrangheta.
Le radici dell'odio”.
Di Gratteri così oltre al suo impegno antimafia mi sto appassionando anche al suo stile editoriale che è un grande mezzo di sensibilizzazione dell’opinione pubblica contro la criminalità organizzata».

È soddisfatto del suo primo/sesto anno?

«Sì, stiamo portando avanti politiche coerenti di crescita economica, sociale e culturale, con il vantaggio di una continuità amministrativa che ogni giorno ci conduce a nuovi importanti risultati: dalla stabilità finanziaria ai fondi del Pnrr, dalla progettualità green alla salvaguardia dei servizi».

Un pensiero per la sua squadra?

« È una maggioranza qualificata, composta da brave persone, uomini e donne accomunati da una visione moderna della nostra realtà urbana, con cui il confronto gode di grande sintonia tra le posizioni più conosciute e le nuove energie messe in circolo dalle ultime elezioni amministrative».

Come sarà l’autunno per i chivassesi?

« Il bilancio di previsione deliberato e la programmazione del Dup consegnano alla città un quadro sereno di vita urbana, in continuità con la qualità della vita della quale possiamo beneficiare. Continueremo ad essere vicini ai soggetti fragili, con l’auspicio che le ombre della guerra in Ucraina abbiano un impatto sociale minore rispetto allo scorso anno e le vicende internazionali volgano presto ad una conclusione di coscienza.
Nel campo delle opere pubbliche, molti cantieri sono pronti a partire ed altri saranno ultimati offrendo infrastrutture e servizi migliori ai chivassesi. La cultura infine ci riserverà nuovi appuntamenti tra musica e teatro con le produzioni più apprezzate dalla città».

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