«Chivasso sta morendo, fate qualcosa»
Toni roventi all’incontro con i commercianti promosso dal Comune. Sulle strisce blu nessuna marcia indietro, per ora...

«Chivasso sta morendo». Fine. La riunione con i commercianti chivassesi indetta dall’amministrazione comunale per il primo pomeriggio di martedì 13 maggio, non è stata certo una passeggiata per il sindaco Claudio Castello, per il suo vice Pasquale Centin e per l’assessore competente Chiara Casalino.
Organizzato in fretta e furia per anticipare l’identico confronto voluto da Claudia Buo, di LiberaMente, in programma per le 20.45 di questa sera, mercoledì 14 maggio, presso la sala consiliare di piazza Dalla Chiesa, il «dibattito» si è focalizzato principalmente su due punti: i nuovi parcheggi blu in viale Vittorio Veneto e l’aumento della Tari, in un periodo storico in cui le vendite sono a picco.
Parcheggi a pagamento
Come noto, a partire dal 5 maggio sono stati istituiti 80 nuovi parcheggi a pagamento in viale Vittorio Veneto. Risultato? Il deserto immortalato nelle foto che da giorni rimbalzano sui social e che hanno fatto imbestialire non poco l’assessore Centin, che con due parole è riuscito a mandare in frantumi il clima disteso mantenuto (a fatica) dalla collega Casalino. Il punto è che queste nuove strisce blu piacciono solo o quasi al sindaco Castello, che nel suo intervento ha ricordato i 550 nuovi parcheggi realizzati in varie zone (periferiche) della città. Secondo il primo cittadino, poi, prima di questa novità i viali erano perennemente occupati dai pendolari residenti in Collina, che lì lasciavano le loro auto per raggiungere la stazione ferroviaria. Ma non c’era già il disco orario?
Secondo Centin, ora chi vuole venire a Chivasso (magari per comprare il pane come ha detto Castello) trova parcheggio, ma la replica dei commercianti è stata tranchant: «Il problema è che nessuno vuole più venire a Chivasso».
Le reazioni dei cittadini (definite da Castello «Inusuali») non si sono fatte attendere. I commercianti, dal canto loro, hanno messo sul piatto alcune proposte, che vanno dalla sosta gratuita in pausa pranzo alla tariffa «ridotta», passando per una sospensione del pagamento di sabato pomeriggio.
Giovanni Campanino, ex presidente dell’Ascom, ha poi criticato il costo elevato per brevi soste (la tariffazione non è a minuto come a Torino ma a blocchi di mezz’ora, con un minimo di 40 centesimi) e sulle commissioni elevate (7,30%) addebitate all'utente dall'app Gestopark.
La paura è che i viali si trasformino in parcheggi privati per i residenti, che come le forze dell’ordine hanno diritto ad abbonamenti agevolati a 150 euro l’anno. Le auto in sosta sono già quasi tutti di abbonati.
Dall’amministrazione, la promessa di ragionare sulle varie proposte entro l’estate.
Aumento Tari
Su questo argomento, l’estrema sintesi sembra essere «Non c’è trippa per gatti». Con un intervento molto tecnico Casalino ha spiegato che il Comune non ha grossi margini d’intervento, ma i commercianti hanno ribattuto con una serie di argomenti che non possono essere sottovalutati: se vendono di meno, producono anche meno rifiuti, ma i costi sono sempre più alti; non sono state fatte modifiche del servizio, e il risultato è comunque una città sporca; si considerano allo stesso modo le superfici di vendita e i soppalchi (dove magari c’è solo una scrivania) o i magazzini che o sono vuoti o non producono rifiuti.
«E allora i garage?», ha ribattuto Casalino...
Forti critiche al sistema di tariffazione al metro quadro, che come detto colpisce chi ha superfici ampie. Immediata anche in questo caso la replica di Casalino, che ha rimarcato come esistano trenta categorie e che non tutti pagano la stessa tariffa.
Possibili soluzioni suggerite includono la tariffa puntuale o sistemi di premialità per chi differenzia.
Sul tavolo è tornata anche la tanto contestata decisione del comune di prendere provvedimenti drastici (chiusura temporanea) per i commercianti che hanno debiti per la Tari superiori a 500 euro: l’ha fatto anche Torino, ma per chi deve almeno 50 mila euro...
Sulla pulizia della città è intervenuto l’assessore Fabrizio Debernardi: «Tanto è stato fatto, ad esempio abbiamo riverniciato i lampioni, ma la pulizia dei portici intesi come muri e soffitti spetta ai proprietari. Noi, come Comune, ci occupiamo della pavimentazione. Anche i commercianti però devono fare attenzione, ad esempio sugli orari di conferimento dei cartoni: la raccolta è alle 12, se vengono messi in strada alle 13 del sabato lì restano fino a lunedì»
Le considerazioni
Molti commercianti hanno espresso (anche con toni molto forti) la sensazione che Chivasso stia morendo e che siano in grossa difficoltà a causa della crisi, della diminuzione delle vendite e dell'aumento dei costi.
La concorrenza dei grandi centri commerciali è percepita come un fattore determinante, anche (e non solo) per la possibilità di parcheggiare gratis a pochi metri dai negozi.
Sono state riportate anche preoccupazioni per la sicurezza in città: vetrine spaccate, siringhe vicino ai negozi, stazione impraticabile, paura di uscire la sera per andare al parcheggio. E c’è chi sta valutando di chiudere alle 18, d’inverno, per evitare situazioni di pericolo.
È stata poi sottolineata la necessità di inventarsi qualcosa per rilanciare il commercio, rendere Chivasso più appetibile ed esteticamente bella. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di imporre l’abbellimento dei locali sfitti, con pannelli o poster, come già accade nei centri commerciali.
Diversi commercianti hanno infine lamentato una mancanza di vicinanza e presenza da parte dell'amministrazione negli ultimi anni, esprimendo il desiderio di essere consultati «prima» che vengano presi provvedimenti che li riguardano (ad esempio, le strisce blu).
Gli interventi
Sul finale, Carlo Nicosia, presidente dell’Ascom di Chivasso, ha rimarcato come, sul tema parcheggi «Se ne poteva parlare prima. In due anni e mezzo di vostra amministrazione di incontri con i commercianti non ne ho visti: o vinciamo tutti insieme o non andiamo da nessuna parte».
In sala anche Clara Marta, di Forza Italia, che con il suo intervento ha cercato di riportare sui binari il confronto tra le due parti. Non «stampella» della maggioranza, come era stata definita da qualcuno, ma direttamente «barella» o «ambulanza» per chi (con buona pace di Casalino, pacata fino alla fine) ha colto l’occasione per mettere bandierine utili per la prossima campagna elettorale esacerbando i toni.
«L’incontro di oggi - ha spiegato - deve essere il punto di partenza per costruire qualcosa. Ringrazio l’amministrazione per questo incontro, ma avrebbe dovuto farlo prima».