Cimitero di Chivasso, morti nel fango
"Ci hanno detto che la colpa è del terreno, che deve assestarsi".
«Sono sprofondate le tombe, è una vergogna».
Un giorno di pioggia è bastato, la scorsa settimana, per svelare l’estrema «fragilità» del cimitero di Chivasso.
Tombe sprofondate
Le immagini parlano da sole: arrivando dall’ingresso di via Caluso, infatti, mercoledì 12 maggio era impossibile non notare le tombe interrate trasformate in una distesa di fango. Alcune, quelle più vicino ai cancelli, erano più basse di una spanna rispetto al «piano», per altre (con gli operai già al lavoro con pale ed escavatori), la situazione era ancora peggiore, con un abbassamento di una quarantina di centimetri.
Una situazione impossibile da non notare, tanto che già domenica 9 maggio in molti avevano commentato la distesa di fango.
Si tratta di assestamento
«Ci hanno detto che la colpa è del terreno, che deve assestarsi - spiega la figlia di un defunto - eppure una situazione del genere al cimitero di Chivasso non si era mai verificata. Abbiamo pagato migliaia di euro per la concessione, e alla fine è come se avessimo fatto un buco noi a colpi di pala e di piccone.
E’ una vergogna, mi sono sentita svenire, è come se mio padre fosse morto una seconda volta».
L’assessore competente, Domenico Barengo, non ne sapeva nulla. Dopo aver contattato gli «uffici competenti» di Palazzo Santa Chiara e la ditta AFIP, che gestisce i servizi cimiteriali del Comune in «Project Financing», ha fatto sapere che «Si tratta di tumulazioni nuove, fatte il giorno prima».
Assessore Barengo, abbiamo verificato e si tratta di tombe scavate a partire dal mese di marzo.
«Andrò a vedere, ma comunque si tratta di assestamento, è normale che accada».