Clara Marta (Forza Italia) interviene sul nuovo Piano Regolatore di Chivasso
«Visione e necessità»
Dopo Claudia Buo di Liberamente, anche Clara Marta (Forza Italia - nella foto) interviene sul nuovo Piano Regolare in discussione a Palazzo Santa Chiara.
Clara Marta (Forza Italia) interviene sul nuovo Piano Regolatore di Chivasso
«Il nuovo Piano Regolatore Generale di Chivasso - spiega Marta - si presenta come un documento ambizioso, frutto di un lavoro tecnico approfondito e di un lungo confronto tra le diverse anime dell’amministrazione comunale. Tuttavia, come ogni strumento di pianificazione, solleva interrogativi cruciali su come il nostro territorio verrà plasmato nei prossimi anni.
Uno degli aspetti più rilevanti emersi è la mancata sinergia tra il Piano Regolatore e il bilancio comunale. Nonostante il PRG sia il quadro generale per lo sviluppo urbano, economico e sociale, manca un reale coordinamento con le risorse economiche disponibili. Questa disconnessione solleva dubbi sulla fattibilità di molte proposte. Ad esempio, è necessario chiedersi se il bilancio comunale, con le sue rigidità, potrà davvero sostenere i costi di manutenzione, gestione e infrastrutture previsti.
Un tema centrale è rappresentato dalle periferie, che troppo spesso restano escluse dai grandi progetti di riqualificazione. La rigenerazione urbana delle aree periferiche non può essere lasciata a interventi frammentari o a fondi insufficienti. Occorre un piano organico e nazionale che restituisca dignità, sicurezza e centralità a queste zone. La criminalità e il degrado urbano proliferano in un contesto di abbandono, ed è proprio da queste aree che deve partire un vero processo di rinascita».
Azioni concrete
«Servono azioni concrete: riqualificazione delle case popolari e degli edifici abbandonati; creazione di nuovi spazi verdi e luoghi di aggregazione; interventi strutturali per migliorare i servizi essenziali come trasporti, scuole e sanità; misure per contrastare la microcriminalità attraverso una maggiore presenza sul territorio e investimenti sociali.
Uno dei punti critici del Piano Regolatore riguarda il supporto al commercio locale e alle piccole imprese. Chivasso, un tempo polo commerciale vivace e punto di riferimento per il territorio circostante, si trova oggi ad affrontare un grave fenomeno di desertificazione economica. I negozi vuoti nel centro città sono il segnale di un sistema che ha perso la sua vitalità.
Come possiamo rilanciare il commercio e l’artigianato locale? Alcune proposte chiave includono: incentivi fiscali per le nuove attività, ad esempio riduzioni di IMU e TARI; semplificazione della burocrazia per l’apertura di esercizi commerciali; investimenti nella promozione del commercio locale attraverso eventi, mercati tematici e campagne di comunicazione; rilancio del polo industriale per attirare nuove imprese e creare opportunità di lavoro.
A proposito di lavoro, ritengo che non sia però necessario trasformare altri terreni agricoli in industriali, dato che i primi sono sempre più a rischio (anche di essere trasformarti in parchi fotovoltaici, e dovremmo fare ragionamenti in merito) mentre i secondi abbondano e anche a Chivasso non sono utilizzati.
Mi ripeto: la città deve essere attrattiva, ma partendo dal bilancio.
Un altro tema controverso è il calcolo del consumo di suolo per i nuovi insediamenti. Il piano segue i dettami regionali escludendo alcune aree (come quelle destinate ai servizi), ma permane il dubbio sull’effettiva necessità di espansione in un contesto demografico stabile o in calo. Chivasso conta attualmente circa 1.360 alloggi vuoti, segno evidente di un’offerta abitativa già eccedente rispetto alla domanda. Perché allora prevedere nuove aree residenziali? L’attenzione dovrebbe concentrarsi sul recupero dell’esistente, puntando alla riqualificazione di edifici abbandonati o degradati. Questo approccio non solo eviterebbe ulteriore consumo di suolo, ma contribuirebbe a combattere il degrado urbano.
Il Piano Regolatore pone una forte enfasi sulla sostenibilità ambientale, prevedendo più spazi verdi e mobilità leggera. Tuttavia, come sottolineato in più occasioni, queste parole rischiano di restare vuote se non accompagnate da un piano operativo e finanziario adeguato. La sostenibilità non può limitarsi a “bei prati verdi”: deve integrarsi con una strategia economica e sociale che tenga conto delle reali necessità dei cittadini.
Il Piano Regolatore è un’occasione unica per ridisegnare il futuro di Chivasso, ma il rischio di cadere in un eccesso di filosofia è concreto. Il territorio ha bisogno di scelte coraggiose e di azioni tangibili, che mettano al centro non solo l’ambiente, ma anche il commercio, il lavoro e la coesione sociale. La sostenibilità deve essere un equilibrio tra ambiente, economia e persone.
In ultima analisi, sarà cruciale vedere come questo piano verrà attuato e con quali risorse. La sfida per Chivasso è ambiziosa, ma solo con un approccio concreto e integrato potremo trasformare questa visione in realtà».