L'analisi

Clara Marta: “Non sono la stampella di nessuno”

Dalla sicurezza al commercio, dalla scuola ai parchi, l'affondo di Forza Italia: «Servono scelte coraggiose, non annunci»

Clara Marta: “Non sono la stampella di nessuno”

«Servono scelte coraggiose, non annunci. Su sicurezza, commercio, identità e turismo Chivasso merita di più». Clara Marta, segretaria cittadina e capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale a Chivasso, ed Emanuela Tappero, consigliera, intervengono a gamba tesa su quanto sta accadendo in città.

Clara Marta: “Non sono la stampella di nessuno”

«La politica – spiega Marta – perde credibilità quando si antepone chi presenta a ciò che viene presentato. È questo che allontana i cittadini: il continuo gioco delle parti, gli attacchi pregiudiziali, senza mai entrare nel merito di ciò che serve davvero alla comunità.
Noi invece, da liberali , scegliamo un approccio diverso: se una proposta funziona e porta beneficio ai cittadini, la sosteniamo indipendentemente da chi la presenta. Evidenziando ciò che non condividiamo e avanzando alternative, ma senza pregiudizi. Perché la politica è anche capacità di compromesso, non solo guerra tra fazioni.
E lo dico con chiarezza: io sono la stampella di nessuno. Non accetto etichette né catalogazioni di comodo. Sono una liberale, e porto avanti le mie battaglie con coerenza».

Sicurezza e sindaco della notte

«La proposta del sindaco della notte – proseguono – nasce proprio dall’esigenza di affrontare in modo serio la sicurezza urbana. Non un dogma, ma un esperimento da studiare insieme. Serve una visione organica: non basta vietare l’alcol in una via e consentirlo in un’altra, né togliere panchine per paura degli abusi, penalizzando così genitori e nonni che si comportano correttamente. Chi sbaglia va sanzionato, non vanno colpiti tutti. La sicurezza non è né di destra né di sinistra: è un diritto di tutti».

Stazione e inclusione

«La stazione di Chivasso – aggiungono ancora – è ancora simbolo di barriere e disattenzioni. È stata inaugurata la passerella come baluardo dell’inclusione, ma gli ascensori non funzionano. Questo significa che un disabile o una persona fragile è ancora esclusa. Non bastano cerimonie e cittadinanze onorarie simboliche: i diritti veri si misurano nella possibilità per tutti di muoversi, studiare, lavorare e vivere in sicurezza».

Commercio e sviluppo

«Ringrazio i commercianti e i negozianti – sempre Marta e Tappero – che continuano ad aprire, a crederci, a investire con coraggio, mantenendo vivo il centro di Chivasso.
Diverso il discorso per le imprese: il polo logistico era stato tracciato come occasione di sviluppo con milioni di euro e centinaia di posti di lavoro promessi, ma gli investimenti concreti non si sono visti. Senza un centro sicuro e attrattivo, senza politiche di sviluppo, rischiamo che Chivasso diventi una città senza luce».

Scuola, identità e valori

«Le scuole – proseguono – non hanno bisogno solo di manutenzione ordinaria, che resta comunque fondamentale, ma di un sistema che sappia mettere gli insegnanti nelle condizioni di esprimere al meglio il loro lavoro. Devono poter insegnare in sintonia con i tempi che cambiano, con generazioni di studenti diverse, e con la continuità necessaria anche a chi vive la precarietà.
La nostra storia e le nostre radici devono essere conosciute e trasmesse, non cancellate. La nostra cultura greco – romana e l’identità si fonda sulla radice giudaico-cristiana: non un simbolo astratto, ma il fondamento concreto dei valori che devono guidare le nostre scelte e il futuro dei nostri figli.
Anche le feste popolari e le tradizioni locali, insieme ai nostri prodotti di eccellenza, non sono solo momenti di svago: rappresentano la continuità di una comunità e un volano per il turismo territoriale. È così che si costruisce crescita e appartenenza».

Il valore dei parchi e del turismo territoriale

«Chivasso – concludono – e l’area circostante possiedono risorse straordinarie. Il Parco del Po rappresenta una vera vena attrattiva: un patrimonio naturalistico e culturale capace di generare benessere diffuso, opportunità turistiche, occasioni di sport e di formazione per i giovani.
Ma non dimentichiamo che anche Pogliani fa parte del mosaico complessivo della nostra città: il parco giochi della frazione deve essere oggetto di attenzione da parte dell’amministrazione per garantire ai bambini un luogo sicuro, accogliente e inclusivo.

Il Parco di Pogliani, così come gli altri spazi verdi cittadini, deve tornare ad essere un punto di riferimento per le famiglie, parte integrante della visione di sviluppo del territorio.
Chivasso ha potenzialità enormi. Ma serve il coraggio di fare scelte vere: sulla sicurezza, sul commercio, sull’inclusione, sui giovani con sport , cultura e politiche sociali.
Una visione onnicomprensiva in modo da non lasciare indietro nessuno.
Noi continueremo a portare queste proposte, senza pregiudizi e senza bandiere di parte, perché ciò che conta non è chi le presenta, ma il bene dei cittadini».