Colonie feline, Solis chiede al Comune cibo e cure per i gatti
La situazione di questi pelosetti denunciata da una volontariac
Le colonie feline sono un’emergenza che non ha mai fine a Crescentino. I gatti aumentano, ma il cibo a disposizione delle volontarie che se ne prendono cura è sempre meno. E oggi, proprio attraverso le colonne del nostro settimanale, una volontaria ha deciso di lanciare un appello. Sandra Solis, però, non si rivolge ai cittadini crescentinesi chiedendo aiuto, perché quello da loro lo riceve, ma al sindaco Vittorio Ferrero e alla sua Amministrazione.
Solis chiede al Comune cibo e cure per i gatti
«Dovrebbero esserci delle persone preposte ad occuparsene tant’è che il Comune ha siglato una convenzione con l’associazione “Casa di Beba”, dovrebbero esserci dei fondi regionali concessi al Comune per assicurare il cibo, la sterilizzazione e anche le cure a questi gatti. Eppure io mi trovo sempre a dover fare tutto a spese mie e queste cose sono state già dette al sindaco ma senza conseguenze», è questo lo sfogo di Solis quando ci contatta.
«Al Villaggio Fiat, dove abito, c’è una colonia felina con circa una dozzina di gatti. Io mi prendo cura di Carolina, Stellina, Nino, Kity, Rossy, Nerone, Palomo, Florindo, Biggiu e Pantera - racconta Solis. - Di questa situazione ho già parlato con il sindaco Ferrero, ma nulla. Negli anni nemmeno l’assessore con la delega a questo settore, Annalisa Bordignon, ha mai trovato una soluzione. L’unico modo, affinché questi gatti non muoiano, è che io, insieme ad altre due signore per altri felini, ce ne prendiamo cura.
All’Amministrazione comunale non chiedo di pagarmi per farlo, lo faccio da volontaria e mi va benissimo, ma chiedo di darci il cibo raccolto durante le iniziative, di fornirci il cibo attraverso i fondi regionali affinché i gatti abbiano sempre da mangiare. Noi spendiamo i nostri soldi, molti ci aiutano portandoci del cibo, ma non è così che deve andare. Ci sono delle regole».
Ma Solis non si occupa solo dell’alimentazione: «Io mi prendo cura di tutto, quindi quando c’è necessità li porto dal veterinario e li faccio curare. È già accaduto anche che abbiano dovuto sottoporsi a interventi. Dovrebbe esserci una realtà che si occupa, su incarico del Comune, di questa situazione e di farli sterilizzare. Eppure non interviene, non è nemmeno a Crescentino.
Noi volontarie abbiamo creato dei posti sicuri, dove tutto è pulito: i piatti e i contenitori vengono rimossi, non lasciati lì come avviene in altri posti. È tutto ordinato al Villaggio Fiat, e le persone ci ringraziano. I gatti sanno anche di poter dormire al riparo, perché c’è chi lascia aperta la cantina per dare loro un posto caldo e sicuro.
Io amo gli animali e capisco che questo non è il primo problema della città, ma il sindaco potrebbe risolverlo davvero sostenendoci in questa nuova azione di volontariato».
Il cuore del Villaggio Fiat
La volontaria racconta anche della grande sensibilità dimostrata dal quartiere, che aiuta in tutti i modi, anche donando alimenti: «Ma non è giusto proseguire così. Ci sono i fondi della Regione, e allora che vengano usati per i nostri gatti».