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Disabilità, «Sosteniamo l’assistenza domiciliare»

L’ex assessore fa il punto della situazione difficile che vivono le persone con difficoltà in paese e auspica un cambio di direzione

Disabilità, «Sosteniamo l’assistenza domiciliare»
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Quanto c’è ancora da fare per garantire servizi adeguati ai disabili? «Non poco». Questo quanto riferisce chi in questo settore ha lavorato per anni: Maria Tortorici, ex assessore alle politiche sociali all’epoca di D’Ambrosio e Frola e, per poco, anche di Ponchia. «I servizi - riferisce Maria Tortorici - ci sono a Montanaro, ma non sempre sono sufficienti per un piano di vita individuale.

Disabilità, l'intervento dell'ex assessore

Se per i bambini disabili i problemi insorgono nell’età scolare, per i disabili adulti la situazione è più complessa perchè non sempre i servizi socio assistenziali coprono l’esigenza di supporto alle famiglie. Resta poi ancora irrisolto l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici»
Ma i contributi sono il vero problema.

«Sosteniamo l’assistenza domiciliare»

«In passato - spiega Tortorici - grazie alla collaborazione con le associazioni socio assistenziali si sono affrontate talune situazioni di disagio, ma la riduzione dei contributi alle associazioni da parte del Comune negli ultimi anni e la carenza dei volontari ha assottigliato questa collaborazione.
L’associazione Sorriso a Montegiove, che svolge servizi per i disabili anche di Montanaro, si è vista ridurre negli anni i contributi dal Comune di Montanaro (l’ultimo anno ha beneficiato di un sussidio di soli 200 euro).
L’associazione, costituita per lo più da genitori di disabili, segnala poi la mancanza del supporto degli enti per il progetto “Dopo di Noi”, che consiste nel poter contare sull’assistenza ai propri figli quando i genitori non potranno più farlo. Tanti sono stati i progetti mai andati in porto, non ultimo l’ampliamento della sede di Montegiove.
Ma, voltiamo pagina: oggi confidiamo nel neo sindaco Antonino Careri, un medico e quindi sensibile agli aspetti sociali. Si confida si possa tornare ad affrontare i problemi dei disabili e, magari, collaborare insieme per il progetto “Dopo di Noi”. Si è iniziato bene col pensare al Polo Sanitario... perchè non pensare anche ad un progetto che sia l’eccellenza sul territorio in materia di disabilità, perchè non migliorare il supporto alla domiciliarità ove possibile?».

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