SALUGGIA

Don Dattrino tra conti e stato di agitazione

Relino: «Farinelli non se ne può lavare le mani»

Don Dattrino tra conti e stato di agitazione
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Don Dattrino, tra lo stato di agitazione aperto a causa della proposta della società di esternalizzare il servizio e dunque licenziare cinque persone e alcune criticità del bilancio del 2021. E’ questo un tema caldo a Saluggia perché la don Dattrino è da sempre una realtà importante e rispettata che crea servizi fondamentali per la comunità. Una società sulla quale la minoranza «Progetto Nuova Saluggia» vuole vederci chiaro. E per farlo, ha posto domanda al sindaco Libero Farinelli, in quanto il Comune detiene il 49% di proprietà dell’azienda.

Don Dattrino, lo stato di agitazione

Ma la risposta all’interrogazione giunta nei giorni scorsi a Claudio Relino (nella foto) e al suo schieramento, che porta la firma del primo cittadino dicono: «Pare sia un “lavarsi le mani” del socio di minoranza comunale che, “accordando la massima fiducia al socio di maggioranza”, considera la questione di poco conto e non degna di essere presa in considerazione. La risposta, come Consiglieri comunali, non ci soddisfa per nulla in quanto riteniamo che l’Ente locale, per la sua natura di socio, sia obbligato a monitorare l’andamento di una società partecipata, soprattutto considerando che si tratta di una partecipazione al 49%».
Questa è solamente una parte del testo che la minoranza ha invitato sì al Comune ma anche al Prefetto di Vercelli.

C'è una perdita

«Il sindaco, infatti, ci ha risposto: “dalla costituzione della Don Dattrino SpA, l’Amministrazione Comunale, pur presenziando alle sedute del Consiglio di Amministrazione, controllato l’andamento delle scelte societarie ed i bilanci (chiusi in attivo) ha sempre accordato la massima fiducia al socio di maggioranza nell’amministrare la Società” - spiegano ancora - Ma c’è un’affermazione non corretta: nell’anno 2021 la società per azioni ha registrato una perdita di 190.773 euro.
La nostra interrogazione chiedeva inoltre i dati relativi al “personale impiegato e come sia distribuito nelle varie aree”, dato che non ci è stato fornito e di cui, come amministratori pubblici, siamo legittimati a chiedere ed ottenere».
«In conclusione riteniamo che la risposta del sindaco sia in contrasto con la normale gestione dell’Ente pubblico che lui stesso rappresenta, e che è tenuto ad amministrare assicurando “…il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”» termina il gruppo di minoranza che ora attende risposte precise.

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