RONDISSONE

Don Gino riaprirà la chiesa per la Madonna di Lourdes

Il ministro del culto conferma che non rassegnerà le dimissioni nonostante l’età

Don Gino riaprirà la chiesa per la Madonna di Lourdes
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Don Luigi Casardi da 25 anni è il parroco di Rondissone. Era il 5 dicembre del 1998 quando è giunto in paese e ha iniziato questo percorso importante con i fedeli del paese. Un traguardo molto importante che il sacerdote però non ha potuto celebrare o meglio ha scelto di festeggiarlo qualche mese più tardi, cioè nel giorno della Madonna di Lourdes. Il motivo? Perché vuole celebrarlo nella chiesa madre del paese.

Don Gino riaprirà la chiesa per la Madonna di Lourdes

«Festeggerò i miei 25 anni a Rondissone come ministro del culto il prossimo 11 febbraio - spiega don Gino - perché sono molto contento di poter annunciare a tutta la comunità religiosa che sono in corso i lavori di finitura della chiesa e che il 31 dicembre mi verrà riconsegnata dalla ditta esecutrice dei lavori. Sono molto felice di questo perché poi la ditta che ha fornito i ponteggi, li rimuoverà nell’arco di 15 giorni. E sempre due settimane è il tempo richiesto dalla ditta di pulizia per effettuare l’intervento di sanificazione previsto. Insomma, per l’11 febbraio tutto sarà terminato e la chiesa sarà nuovamente riaperta ai suoi fedeli. E dunque in quel giorno festeggerò il mio traguardo e il restauro della chiesa. E a celebrare la Messa ho invitato il Vescovo di Ivrea Monsignor Edoardo Aldo Cerrato. Sarà una grande festa per la mia comunità. Una festa alla quale inviterò anche gli amici fedeli di Torrazza e Borgoregio, di Verolengo, di Castelrosso e del quartiere Coppina di Chivasso. E anche quelli di Saluggia. Tutte persone che mi vogliono bene e mi stimano molto. D’altronde sono il prete più anziano del territorio ma continuerò il mio mandato, non mi dimetterò di certo».

Messa al Polivalente

Consegnandogli la chiesa a fine dicembre, don Gino non ha potuto far altro che decidere di celebrare la Santa Messa della notte di Natale al polivalente: «La cappella era troppo piccola per ospitare tutti i fedeli e officiarla in chiesa madre con l’impalcatura ancora presente non era possibile. Dunque ho chiesto a tutti i fedeli di venire al polivalente quest’anno è urlare insieme a me “Gesù buon compleanno e benvenuto tra noi”.
Sono felice che i parrocchiani abbiano compreso la necessità di celebrare quest’anno la Messa non in chiesa, ma stiano certi che a Rondissone è stato l’unico caso, nel 2024 si tornerà nella nostra bellissima chiesa».

A Gesù bambino don Gino quest’anno ha chiesto la salute, la pace nel mondo, la pace tra gli uomini e di poter continuare ad essere al servizio della chiesa.

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