Una funzione molto partecipata, a Saluggia, per salutare don Paolo Perrone, arrivato due anni fa e ora destinato ad altro incarico per decisione dell’Arcivescovo di Vercelli Marco Arnolfo. E’ stato nominato parroco di San Nazzaro Sesia e amministratore parrocchiale di Recetto e Landiona e coordinatore della stessa comunità.
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Don Paolo Perrone lascia Saluggia dopo due anni
Alla presenza delle associazioni saluggesi, dei Coscritti del 2008, delle due filarmoniche del paese, dei bambini del catechismo e degli animatori, don Paolo ha riconosciuto l’esistenza di pastori eccellenti che lo hanno preceduto in queste parrocchie, sacerdoti che hanno lasciato un segno profondo nella terra e sono ricordati, anche attraverso delle vie, o rimangono presenti nel cuore di molti fedeli. Ha affermato di aver cercato di entrare in punta di piedi, cercando di assumere gli stessi sentimenti del pubblicano di cui parla il Vangelo, che si presentava nel tempio mettendosi in fondo, con il viso rivolto verso terra e il cuore umile e contrito.
L’Impegno del Vangelo Quotidiano
Don Paolo ha aggiunto che due anni fa non aveva espresso programmi impegnativi, ma aveva invitato a vivere il Vangelo ogni giorno in modo semplice, seguendo l’anno liturgico. Ha cercato di mettere in pratica tale invito non solo in chiesa, ma ovunque: nelle strade, nelle case di riposo, e in qualsiasi luogo potesse incontrare delle persone.
La Sfida della Chiesa e il Messaggio Centrale
Secondo don Paolo, una delle sfide che la Chiesa è chiamata ad affrontare oggi è quella di portare il Vangelo a tutti e ovunque, dichiarando il motivo della propria speranza. Il concetto fondamentale è l’importanza di portare il sorriso di Dio, il suo abbraccio e la sua accoglienza a tutti, senza fare distinzioni. Questo significa accogliere senza etichettature, senza considerare il ruolo sociale, ciò che si possiede, o lo status delle persone.
Amore e Umiltà
Ha sottolineato ancora l’invito ad accogliersi gli uni gli altri, richiamando il Vangelo che ricorda come il Signore ami le persone con il cuore semplice e contrito, mentre guarda da lontano chi ha il cuore superbo e arrogante. Il Signore ama gli umili, i semplici, i bambini e le persone dal cuore accogliente. Don Paolo ha invitato a guardare con fiducia verso Maria, l’umile per eccellenza, esaltata fra tutte le donne, invocandola come maestra.
Bilancio e Gratitudine
Pur ritenendo di aver certamente seminato, don Paolo ha espresso con sicurezza di aver ricevuto tanto, molto dalle persone che ha incontrato, poiché in ogni incontro si viene segnati da chi si ha di fronte. Ha ribadito che i sentimenti e l’amicizia rimangono, anche se gli incontri quotidiani cessano, e sono realtà che non devono rimanere atrofizzate. Desidera mantenere viva l’amicizia, la conoscenza e gli affetti, e rimanere in contatto non solo con la preghiera ma anche attraverso i vari mezzi.
La Comunità e i Talenti
In conclusione ha ringraziato la comunità per aver condiviso tanti momenti belli, descrivendola come ricca di gruppi. Alcuni funzionano molto bene, altri sono in ripresa, e altri ancora necessitano di essere aiutati a “lievitare”. Ha evidenziato che la comunità è ricca di persone con doni e talenti che non devono essere sprecati, ma messi a disposizione dei fratelli per renderla una comunità sempre più viva, che dovrà essere in grado di affrontare i momenti futuri, anche quelli più difficili, sempre con fede e coraggio.
Auspicio Finale
L’intervento, prima del dono di un omaggio floreale alla Madonna, si è concluso con l’invocazione al Signore affinché li unisca sempre, specialmente nella preghiera, donando quell’unità e quell’amicizia di cui c’è bisogno. Don Paolo ha chiesto a Maria Santissima e San Grato di benedire e proteggere le comunità e tutti i presenti, e di aiutarli a proseguire un cammino di fede bello e coerente, che possa portare molti frutti nel tempo.
Cosa succederà ora
Don Francesco Fabris Talpo, presbitero del clero di Padova in servizio triennale nella diocesi eusebiana, guiderà le parrocchie di Saluggia e Sant’Antonino di Saluggia (CP 10), mentre l’amministrazione ordinaria viene affidata a don Enrico Triminì.