CIGLIANO

Dovilia e Virginio, 70 anni insieme

Dall’incontro davanti al cinema alle «nozze di ferro», un traguardo fatto di rispetto, sincerità e fedeltà

Dovilia e Virginio, 70 anni insieme
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Un’intera vita trascorsa insieme è quella di Dovilia Prandin e Virginio Bollea che hanno festeggiato i 70 anni di matrimonio, un traguardo al giorno d’oggi ritenuto quasi irraggiungibile.

Dovilia e Virginio, 70 anni insieme

Da quel fatidico «sì» pronunciato davanti all’altare l’11 aprile 1953, in pieno dopoguerra, ne è passato di tempo, ma il loro amore non è per nulla cambiato. La gioia che traspare dai loro occhi dimostra che ancora tuttora sono molto innamorati. Dovilia è nata il 4 febbraio 1935 a Brugine, in provincia di Padova, nel Veneto. «Ero la seconda di otto fratelli e sorelle - riferisce Dovilia - a quel tempo la vita era dura e si pativa la fame. Si dormiva tutti assieme in uno stesso letto. Ho iniziato a lavorare presto, a tredici anni. Sono andata a Intra, una frazione di Verbania, a lavorare a casa di una famiglia di signori benestanti. Poi, quando la mia famiglia si è trasferita a Saluggia, sono tornata a vivere con loro».
La sua infanzia è stata simile a quella di Virginio, nato il 12 aprile 1929 a Cigliano. «Anche noi eravamo tanti in famiglia, io ero il più giovane di tredici fratelli e sorelle - ricorda Virginio - Vivevamo a Cigliano, in un periodo difficile. Venivo da un famiglia di muratori ed anch’io ho iniziato a fare lo stesso mestiere a dodici anni. Non si studiava tanto a quel tempo. Si doveva lavorare per fare campare la famiglia».
La guerra ha poi segnato una pagina drammatica nella storia di queste persone.

La testimonianza

«Ai tempi della seconda guerra mondiale mio papà faceva il becchino - spiega Virginio -  anch’io lo aiutavo a seppellire i morti. Coprivamo il capo con un panno per mantenerlo intatto in modo che qualcuno della sua famiglia potesse poi riconoscerlo. Era capitato anche per alcuni partigiani. Mi ricordo pure che due miei fratelli erano stati chiamati alla guerra. Uno era andato, invece l’altro si era tolto tutti i denti per non partire al fronte. La guerra faceva paura».
E’ nel dopoguerra che Dovilia e Virginio si incontrano per la prima volta. «E’ stato un colpo di fulmine - riferisce Virginio - Una sera, volevo andare con mio cugino a Caluso ma ho cambiato idea quando ho visto una bella ragazza davanti al cinema di Cigliano. Mi sono andato a sedere vicino a lei. Sin dalle prime parole, le ho detto “Ti sposo”. Dopo tre mesi, ci siamo sposati».
Insomma, una storia un po' simile alla pellicola «Pane, amore e fantasia».

«Il giorno delle nozze avevamo una sola fede nuziale. Ci mancavano i soldi per comprarne due. L’ho messa io, lui è rimasto senza» riferisce con un sorriso Dovilia. Dal loro amore nascono poi Eleonora e Giovanna. La loro vita di oggi è ancora più bella d’un tempo, e una delle loro passioni è la cucina, soprattutto i deliziosi dolci preparati da Dovilia che conclude: «Il segreto per arrivare alle nozze di ferro è avere rispetto, sincerità e fedeltà».
Orgogliosi di questo traguardo sono la consigliera e loro nipote Stefania Crittino e il sindaco Diego Marchetti che dichiara: «Non ho parole. Che una coppia festeggi i settant’anni di matrimonio è molto raro. Auguro a loro salute e felicità».

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