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Due paesi in festa per le 100 candeline di Domenico e Catterina

Sono importantissimi testimoni del profondo cambiamento vissuto dal nostro territorio

Due paesi in festa per le 100 candeline di Domenico e Catterina
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Due i paesi in festa per i cento anni di due concittadini: Montanaro ha festeggiato Domenico Pavetto mentre Cigliano Catterina Genta.

Domenico Pavetto

A Montanaro tutti, ma proprio tutti, sindaco Giovanni Ponchia «in primis», hanno reso omaggio a Domenico Pavetto sabato 18 e domenica 19 marzo.
Nato il 19 marzo 1923 a Romano Canavese da papà Giuseppe e mamma Lucia, si trasferisce in seguito a Chivasso in piazza del Popolo. Lavora all’Olivetti di Ivrea quando, neppure ventenne, viene arruolato nella Divisione di Artiglieria Compagnia Acqui a Casale Monferrato. «Non ero di certo felice di partire - racconta Domenico - ma gli ordini del Duce si dovevano eseguire senza discutere. Lasciai la famiglia, la fidanzata Anna e gli amici temendo di non rivederli più».
Insieme agli altri soldati di Casale, Pavetto prenderà parte ai tragici eventi bellici a Cefalonia, e verrà deportato come prigioniero in un campo di concentramento in Germania. «In quel campo ero convinto di morire - ricorda Pavetto - I nazisti ci picchiavano, non ci davano da mangiare e da bere. Ho ancora adesso i segni delle loro torture sulle gambe».
Liberato dagli Americani, torna a Chivasso, riprende il lavoro in fabbrica e si sposa con Anna ma l’attende un destino crudele. «Mia figlia Silvia non era neppure ventenne - riferisce Domenico - quando ha perso la vita in un incidente stradale. Era una ragazza bellissima. E’ stata una tragedia peggio che Cefalonia».
Dopo due anni, sua moglie non regge al dolore e viene a mancare. Da allora, ed ancora adesso, Domenico va tutti i giorni al cimitero a trovarle. Ha una salute di ferro, vive da solo e fa tutto da sé, compresi squisiti manicaretti al forno. La sua vita è stata fonte di ispirazione del libro «Tornare a vivere» scritto da Elisa Castellina ed edito da Baima Ronchetti.

Catterina Genta

Anche Catterina Genta ha avuto l’abbraccio ideale di tutta Cigliano, pure del sindaco Diego Marchetti.
Nata il 14 marzo 1923 a Maglione, si trasferisce in seguito a Cigliano, in una cascina di frazione Lotti. Il suo primo grande amore è un giovane che poi diventerà suo marito: Michele Pasteris.
«I miei genitori si sono incontrati nel dopoguerra - racconta il figlio Giuseppe - Mio papà era stato liberato dagli americani dopo una lunga prigionia in Germania. Si sposarono dopo un anno.
Le nozze furono celebrate il 25 aprile 1946 per ricordare la Liberazione d’Italia».
Catterina è stata una contadina in gamba, dedita al lavoro nei campi ma anche all’allevamento di animali. Tanto, proprio tanto lavoro. Sacrifici ma anche soddisfazioni.
«Soltanto poco tempo fa - riferisce Giuseppe - il dottore ha chiesto a mia mamma: “Come fa ad avere gli esami del sangue così perfetti, senza neppure un asterisco?”. Lei gli ha risposto “L’hai sèmper travajà” (ho sempre lavorato). E’ stata una gran lavoratrice. Quello è l’elisir della sua lunga vita».
Nel 1979 viene a mancare suo marito Michele. Sorretta da una profonda fede cristiana, Catterina non si è mai fatta abbattere e ha continuato da sola a occuparsi della sua famiglia e sempre si è resa disponibile ad aiutare in chiesa. Adesso, Catterina vive giornate serene insieme al figlio Giuseppe nella loro casa di Cigliano.
Inoltre, è già diventata «famosa» l’anno scorso quando è stata una delle dodici signore scelte dai volontari di Vitatre di Moncrivello e Cigliano per apparire sull’edizione 2022 del calendario dell’associazione. La sua foto è la protagonista del mese di settembre. «Fra sette mesi, mia mamma avrà un altro appuntamento - conclude Giuseppe - Sarà la priora del nostro rione, Sant’Orsola».

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