L'intervista

DUP, la città del futuro tra stabilità e solidità

Casalino: "La presenza di problemi su temi sociali, urbani e sulla sicurezza testimoniano il momento di grandi mutamenti del territorio"

DUP, la città del futuro tra stabilità e solidità
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Il Documento Unico di Programmazione 2026-2028, approvato durante il Consiglio Comunale di  martedì 29 luglio, conferma la volontà dell’amministrazione guidata dal sindaco Claudio Castello, con assessore competente Chiara Casalino, di garantire stabilità nei servizi essenziali e solidità nei conti pubblici. Allo stesso tempo, introduce elementi di innovazione in risposta alle nuove sfide di welfare, sostenibilità ambientale, digitalizzazione dei servizi e rigenerazione urbana. Questi temi, al centro del DUP dell’attuale amministrazione dal suo insediamento, sono stati confermati mediante la destinazione degli oltre due milioni e mezzo di euro stanziati con l’operazione di verifica degli equilibri di bilancio e assestamento generale, anche essa discussa e approvata in Consiglio.

DUP, la città del futuro tra stabilità e solidità

Assessore Casalino, il consenso consiliare resta fondamentale per il provvedimento?

«L’iter di approvazione del DUP ha la necessità di un dibattito attivo e di una volontà di verifica reciproca tra maggioranza e opposizione rispetto alle scelte strategiche per la Chivasso di oggi e di domani. La presenza di problemi su temi sociali, urbani e sulla sicurezza testimoniano il momento di grandi mutamenti sociali del territorio, mutazioni alle quali siamo consapevoli di poter rispondere con la tendenziale minore disponibilità di risorse sia umane sia economiche, specie in termini di trasferimenti correnti da altri livelli della Pubblica Amministrazione».

Sono state fatte scelte ben precise su urbanistica, sociale e mobilità.

«Le nuove regole per il consumo di suolo pubblico denotano un tentativo di tenere insieme sviluppo e inclusione, evitando derive speculative e garantendo un ritorno collettivo delle trasformazioni urbane. In tal senso, con il DUP 2026-2028 si è investito nel proseguimento dei lavori per la definizione del nuovo Piano Regolatore (PRGC) e nella correlata trasformazione della Città attraverso un progetto organico di riqualificazione territoriale e naturalistico che parte dalla porzione sud-ovest del territorio, denominato “Corona Verde”. Il Masterplan comprensivo e riassuntivo di tutti questi interventi candidati alle politiche regionali può arrivare a farci ottenere un finanziamento complessivo di oltre 6,8 milioni di euro (attualmente ne sono già stati ottenuti circa 3 milioni, di cui 450 mila euro di cofinanziamento del Comune), anche a riprova della capacità dei nostri uffici di costruire domande di finanziamento efficaci, accurate ed apprezzate».

Innovazione sì, ma con prudenza.

«In Consiglio si è anche portato il tema dell’apertura verso strumenti e figure innovative (come la proposta di un “sindaco della notte”) affiancate a misure più tradizionali di prevenzione e controllo, come la lotta all’evasione e il rafforzamento degli strumenti di verifica interna – sono stata approvate le modifiche al Regolamento per il contrasto all’evasione dei tributi locali e al Regolamento generale delle entrate esito di una rafforzata interlocuzione con il comparto del commercio cittadino e con le parti sociali. Un equilibrio tra apertura al nuovo e attenzione alla gestione ordinaria che rappresenta il filo conduttore della politica cittadina in questi anni».

Quindi si può parlare di trasparenza delle scelte e monitoraggio civico?

«Pur consapevole delle difficoltà insite su queste tematiche credo che dalla lettura del DUP potrebbero nascere meccanismi che favoriscono la partecipazione: le due sezioni che lo compongono - la Sezione strategica e la Sezione operativa - per definizione esplicitano le linee guida, gli obiettivi e le priorità dell’ente, rendendo accessibili ai cittadini dati, azioni previste e modalità di allocazione delle risorse. Questa trasparenza facilita una valutazione informata da parte della comunità rispetto alle decisioni pubbliche. La pubblicazione del DUP consente ai cittadini e alle forze sociali di monitorare lo stato d’avanzamento delle politiche comunali e di esercitare un controllo diffuso sull’operato dell’Amministrazione. Questo contribuisce a rafforzare la rendicontazione pubblica e il controllo democratico».

Si vuole arrivare a una maggiore consapevolezza civica?

«I cittadini possono, sulla base degli obiettivi individuati nel DUP, avanzare proposte, istanze o richieste di modifica in fase di consultazione, contribuendo a correggere o rafforzare le priorità di azione dell’ente.
La condivisione periodica degli esiti del DUP, in sostanza, deve creare occasioni di confronto e discussione pubblica, alimentando una cultura politica capace di leggere criticamente le trasformazioni locali e di elaborare risposte condivise alle sfide della comunità. La maggiore consapevolezza civica attraversa tutte le politiche comunali, dalla legalità all’inclusione, dalla formazione alla cura del bene comune».

Come definirebbe il nuovo DUP?

«Il DUP 2026-2028 di Chivasso si presenta come una piattaforma equilibrata tra tutela dell’esistente e visione futura. La vera sfida sta nella capacità di tradurre gli obiettivi strategici in azioni concrete e condivise: la politica locale dovrà saper dimostrare coesione, visione e capacità di ascolto per far sì che la pianificazione diventi davvero opportunità di crescita per tutta la comunità.
Rivolgo quindi all’opposizione un invito costruttivo: le critiche sono parte essenziale del dibattito democratico e, quando sono puntuali e propositive, trovano sempre ascolto e spazio nell’aula consiliare. Tuttavia, ribadiamo che la responsabilità amministrativa impone di superare facili slogan e retoriche di contrapposizione, per non rischiare di rallentare quegli interventi oggi necessari alla città. È proprio dalla collaborazione su temi cruciali come lo sviluppo economico, le emergenze sociali e la modernizzazione dei servizi che possiamo far crescere Chivasso e tutelare davvero l’interesse dei cittadini.
Con questo spirito pragmatico e di apertura, la maggioranza rinnova la disponibilità al dialogo serio e al confronto sugli atti concreti, convinta che solo il lavoro condiviso e la ricerca di soluzioni possano rispondere alle esigenze della comunità tutta».