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Ecocentro, «All’ex Tav potrebbe diventare definitivo»

La questione è stata sollevata da Antonio Tamburelli, nel corso dell’ultimo Consiglio, che ha sottolineato anche la presenza di discariche abusive: «E’ mal gestita»

Ecocentro, «All’ex Tav potrebbe diventare definitivo»
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Il consiglio di martedì 26 novembre è iniziato con un inaspettato intervento del consigliere di minoranza Antonio Tamburelli.

Ecocentro, il caso

«Il consiglio è un luogo di informazione - ha detto Tamburelli - Quello che, invece, ho notato da quando sono entrato in questo Consiglio è una resistenza passiva. Ho chiesto gli sviluppi della questione ATA e le spiegazioni sul futuro impianto a biomasse ma non mi è stato risposto. Ho l’impressione che il Consiglio costituisca una mera ratifica degli atti, peraltro veloce, per arrivare quanto prima a cena».
E’ seguita la trattazione delle interrogazioni.

«All’ex Tav potrebbe diventare definitivo»

«L’area dell’ex villaggio TAV - ha chiesto la minoranza - è stata regolarmente autorizzata per il punto di raccolta temporaneo di rifiuti che è stato spostato dal cortile dell’ex Consorzio a causa dei lavori di ristrutturazione? E’ controllato tale conferimento che ci pare piuttosto caotico senza un corretto stoccaggio nei contenitori?». «Il conferimento dei rifiuti nell’area dell’ex villaggio TAV - ha risposto il sindaco Franco Sandra - è autorizzato tant’è che stiamo valutando se rendere definitivo questo provvedimento».
«E’ però insostenibile la situazione attuale dei rifiuti - ha ribattuto Tamburelli - Il sito è poco funzionale e molto raffazzonato».
«La situazione migliorerà - ha rassicurato Sandra - con la sistemazione dell’intera area e la creazione della caserma dei Vigili del Fuoco».

Caso frazioni

«Quanto poi alle frazioni - ha dichiarato Tamburelli - alla Colombara e a Castell’Apertole c’è una discarica a cielo aperto».
«La polizia municipale - ha risposto Sandr a- è intervenuta (grazie alla segnalazione della minoranza) presso un’area privata alla Colombara e la situazione è decisamente migliorata». «L’igiene pubblica, ma soprattutto l’assenza di educazione ambientale, sono i fattori legati a queste situazioni» ha concluso il Presidente Stefano Corgnati.

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