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Elezioni, ad ottobre la sfida sarà Bosso e Marolo

I due candidati stanno lavorando al programma.

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E’ ufficiale: ad ottobre la sfida sarà tra Giulio Bosso e Anna Marolo. Sono loro due le persone che hanno deciso di guidare le liste civiche che hanno come obiettivo gestire il Comune di Brusasco.

Elezioni amministrative, Bosso e Marolo

Giulio Bosso e Anna Marolo sono entrambi già capigruppo d’opposizione, non vogliono presentarsi alle urne con programmi fantasiosi: vogliono proporre obiettivi reali, interventi che si possano realizzare con la situazione finanziaria che erediteranno dall’Amministrazione di Luciana Trombadore.

Non svelano i nomi dei componenti

Non vogliono svelare ancora i nomi dei componenti delle loro liste. Soltanto Marolo a domanda diretta conferma la presenza nella squadra dell’onorevole Carlo Giacometto. Non fa altri nomi anche perché, come lei stessa ha affermato, «La lista non è ancora al completo. Quando sarà chiusa, allora li comunicherò».

Marolo: il gruppo sta lavorando al programma

Marolo afferma anche che il suo gruppo sta lavorando al programma anche se aspetta di conoscere con esattezza la situazione finanziaria di Brusasco: «Stiamo osservando per capire quale programma possiamo realizzare. Non siamo propensi a vendere ciò che non possiamo, siamo tutti con i piedi per terra perché abbiamo fatto cinque anni di minoranza che ci hanno permesso di condividere e appurare cos'è l'Amministrazione di Brusasco».

Bosso: Nel fine settimana abbiamo un incontro per definire i dettagli come lista

Dal canto suo Bosso conta nove anni di esperienza da sindaco di Brusasco e una lunga carriera anche nel mondo della macchina pubblica: «Nel fine settimana abbiamo un incontro per definire i dettagli come lista. Il gruppo è completo e posso affermare che nel costruirlo ho cercato competenze sia lavorative che sociali perché credo che siano fondamentale per una gestione della cosa pubblica come ad esempio la ricerca e l’ottenimento di contributi. Tra le prime questioni che vorremo risolvere è il problema occupazionale oltre a ricreare una separazione tra indirizzo politico e gestionale».

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