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Esercitazione nazionale per la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco del Piemonte

Mira a perfezionare la gestione e la mobilitazione delle colonne mobili regionali in un contesto di massima criticità

Esercitazione nazionale per la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco del Piemonte

La Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco del Piemonte è al centro di una imponente esercitazione nazionale che si svolge dal 4 al 7 novembre 2025, diretta dal Centro Operativo Nazionale (CON). L’obiettivo della manovra è testare e migliorare la risposta del sistema di emergenza regionale di fronte a uno scenario di grave e persistente maltempo diffuso che simula una vasta alluvione su tutto il territorio.

Esercitazione nazionale per la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco del Piemonte

L’esercitazione, che coinvolge tutti i Comandi Provinciali e gli assetti di soccorso della Regione, mira a perfezionare la gestione e la mobilitazione delle colonne mobili regionali in un contesto di massima criticità.

Lo Scenario e i Soccorsi Specializzati

Lo scenario alluvionale, simulato in stretto contatto con ARPA Piemonte, ha richiesto l’attivazione di oltre 300 unità al giorno, con la partecipazione integrata di squadre aggiuntive, raggiungendo un totale simulato di oltre 600 persone convogliate nei campi base. La manovra vede la partecipazione attiva anche del Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa Italiana, della Protezione Civile Regionale e di enti locali.

La Direzione Regionale VV.F per il Piemonte ha coordinato una serie di complesse manovre addestrative su diversi fronti:

  • Soccorso Fluviale: Esercitazioni di salvataggio in ambienti alluvionati svolte in aree come Lanzo (TO) – presso il Ponte del Diavolo, con il nucleo sommozzatori – Cannobbio (VCO), Campiglia Cervo (BI), Casale Monferrato (AL) e Valsesia (VC), dove nei prossimi giorni saranno testate anche le motopompe idrovore per lo svuotamento.
  • Recupero in Altezza (SAF): Una delle simulazioni più importanti ha riguardato il recupero di una persona bloccata a circa 50 metri d’altezza all’interno della Mole Antonelliana di Torino, utilizzando tecniche SAF (Speleo-Alpino-Fluviale) per veicolare una barella guidata su corda.
  • Emergenze NBCR: Simulazione di soccorsi in scenari di rischio nucleare, biologico, chimico e radiologico a seguito di emergenze industriali nei dintorni di Torino. Queste manovre hanno richiesto l’uso di speciali DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e attrezzature di monitoraggio e bonifica.
  • Movimento Terra: Interventi per il ripristino della viabilità nelle zone di Volpiano e Novara.

Tecnologia e Coordinamento avanzato

L’esercitazione ha posto grande enfasi sull’uso della tecnologia avanzata e sul coordinamento strategico:

  • Ricognizione Aerea e Droni: Utilizzo di droni dotati di speciali sistemi di sensoristica per la rilevazione dei segnali dei cellulari di persone disperse e la trasmissione di video in diretta al Centro Operativo Nazionale (CON).
  • Cartografia e Triage (TAS): Squadre specializzate hanno lavorato alla caratterizzazione strategica dei siti colpiti per elaborare il triage delle aree critiche e delimitare le “zone rosse” attraverso tecniche di Topografia Applicata al Soccorso (TAS).
  • Comunicazioni: È stato installato un ponte radio trasportabile per integrare la rete di telecomunicazioni VF, assicurando una comunicazione diretta con i canali nazionali.

Il Comando Regionale di Area Colpita (CRA)

Per la gestione strategica delle operazioni, la Direzione Regionale ha attivato a Borgo San Dalmazzo (CN) il CRA (Comando Regionale di Area Colpita), vero centro di coordinamento generale. Altri quattro campi base logistici sono stati configurati a Susa (TO), Novara, Vercelli e Verbania, per supportare le unità mobilitate.

Le operazioni sono coordinate dal Direttore Regionale del Piemonte, Alessandro Paola, e dal Dirigente Regionale per il soccorso pubblico, Alessandro Gabrielli.

Al termine dell’esercitazione, sono previsti briefing operativi per analizzare gli esiti e individuare i margini di miglioramento del sistema di risposta, anche grazie al supporto di osservatori esterni.