CHIVASSO

Ex Cinecittà, c’è il primo ok ufficiale per il teatro

Un mix fra rispetto dello storico e innovazione

Ex Cinecittà, c’è il primo ok ufficiale per il teatro
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Non è più solo un sogno ma sta diventando realtà. E’ infatti arrivato il primo ok al programma di valorizzazione dell’ex Cinecittà di Chivasso.

Ex Cinecittà, c’è il primo ok ufficiale per il teatro

A Torino si è tenuto il Secondo Tavolo Tecnico Operativo per completare l'iter per il trasferimento dell'ex Casa Littoria/ex Teatro Cinecittà in piazza del Popolo dal Demanio dello Stato al Comune di Chivasso. Il progetto, come noto, consiste nel recupero della parte orientale del bene culturale e demaniale Ex Casa Littoria con relativa pertinenza cortiliva, per destinarlo ad un nuovo teatro comunale con annesso parcheggio pubblico. Un teatro capace di ospitare 230 persone.
L’area risulta delimitata a sud dalla Piazza del Popolo e dalla roggia San Marco, ad ovest da via Roma, mentre a nord e a est dall’area cortiliva. Per avviare e completare l'iter del Federalismo demaniale, l'Amministrazione Comunale ha dovuto presentare un programma di valorizzazione del bene che è passato al vaglio in questo secondo tavolo tecnico a cui hanno partecipato il Direttore del Segretariato Regionale del Piemonte, il funzionario della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino e funzionari dell'Agenzia del Demanio. Per il Comune di Chivasso erano presenti il sindaco Claudio Castello, il vice sindaco Pasquale Centin, il dirigente dell’Area Governo del Territorio Fabio Mascara e Manuela Protto dell’Ufficio Tecnico Comunale.

Le parole del sindaco

«Grazie alla sinergia e alla collaborazione tra questi enti – ha commentato con soddisfazione il sindaco Claudio Castello - il nostro programma di valorizzazione per il recupero dell'ex Teatro Cinecittà è stato approvato, previa integrazione di alcune parti, che al più presto saranno aggiornate e inviate agli enti preposti al fine di consentire il suo invio a Roma alla sede centrale del Ministero della Cultura per l'approvazione finale». La tutela del bene culturale è garantita dal rispetto del manufatto storico, adottando una filosofia d’intervento che ripristina il grande salone del dopolavoro inaugurato nel 1938, riportando l’edificio alla sua funzione iniziale, con l’eliminazione di tutte le superfetazioni e il mantenimento degli elementi architettonici originali significativi quali la pavimentazione della platea o la scala che conduce alla galleria. Ma accanto al rispetto per il bene culturale sarà dato spazio all’innovazione, con la creazione di un doppio palco: il palcoscenico interno permetterà la fruizione del bene per tutto il periodo dell’anno mentre il palcoscenico “estivo” permetterà l’utilizzo dell’area esterna come un’enorme platea, creando un polo aggregatore di interscambio socio-culturale.
“Con questo progetto – ha spiegato ancora il primo cittadino di Chivasso - si vuole dare alla collettività un luogo condiviso, un centro aggregatore a disposizione di tutte le fasce d’età e soprattutto dei soggetti deboli, garantendo un uso pubblico del bene. I benefici saranno quindi distribuiti e condivisi con una larga parte della popolazione per la creazione di eventi legati al mondo della scuola, della cultura, dell’inclusione sociale, delle manifestazioni sportive».

I principali elementi di innovatività dell’iniziativa saranno la restituzione alla collettività di un’area d’importanza storica e sociale, la realizzazione di un edifico pubblico che abbia bassi costi di gestione con realizzazione di un immobile ad energia zero (NZEB), la creazione di un polo aggregatore, la realizzazione di un moderno teatro con installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart building) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici.

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