CHIVASSO

Ex Marsan, Buo: «Da Castello solo una montagna di bugie»

A scatenare la reazione la notizia del «fallimento» del progetto legato al Politecnico di Torino

Ex Marsan, Buo: «Da Castello solo una montagna di bugie»
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«E’ sempre più evidente come, giorno dopo giorno, il castello di mirabolanti promesse messo in piedi dal sindaco per essere rieletto, stia crollando sotto il peso delle bugie di cui è costruito. Si sta sgretolando a causa della sempre più evidente irrilevanza di Castello, colpevolmente sostenuta dal silenzio complice sia dei consiglieri e partiti di maggioranza, che non riescono ad andare oltre alla conservazione del loro strapuntino, sia degli assessori, interessati più che altro a coltivare la propria immagine pubblica».

Ex Marsan

Com’era facilmente prevedibile, il «fallimento» del progetto di riqualificazione dell’ex scuola «Marsan» da parte del Politecnico di Torino, confermato dal sindaco Claudio Castello, la scorsa settimana, proprio su queste colonne, ha scatenato un vero putiferio tra le fila della minoranza e qualche «malumore» in una maggioranza che avrebbe volentieri fatto a meno di questa figuraccia.
Perché se è vero che Castello non si potrà più ricandidare, tra tre anni, alla carica di primo cittadino, ci sono almeno un paio di suoi scudieri che la (ora ben remunerata) fascia tricolore la indosserebbero volentieri.
Dall’opposizione gli strali arrivano da Claudia Buo, di LiberaMente Democratici, una che con Castello ha condiviso la Giunta ai tempi di Libero Ciuffreda, e che di conseguenza conosce vita e opere dell’attuale guida di Palazzo Santa Chiara.

«Da Castello solo una montagna di bugie»

«Tornando alla Marsan - spiega Buo - già nel lontano 2021 avevamo elaborato e proposto al sindaco Castello un interessante progetto per bonificare l’area e realizzarne una Casa di Comunità. Progetto non certo campato in aria, ma con finanziamenti già individuati e certi, e che avrebbero permesso di restituito a quella zona di città un servizio alla salute dove prima era una struttura potenzialmente pericolosa.
Il progetto fu sdegnosamente bocciato dal sindaco. La Casa della Comunità bollata come l’ennesima “cattedrale nel deserto” (salvo poi adottarne l’idea nel programma elettorale del PD, ma tranquilli chivassesi, Castello non realizzerà neppure questo impegno…) e noi proponenti apostrofati come pericolosi terroristi perché osavamo dire che una struttura piena di derivati dell’amianto fosse potenzialmente dannosa per la salute. Castello nell’occasione non rinuncia però a promettere l’immediato abbattimento della scuola e la realizzazione di un parco e di una pista ciclabile.
Passa un anno e la struttura è ancora lì in balia dell’incuria e delle erbacce, cui ormai siamo abituati, ma della pista ciclabile o del parco nessuna traccia. E senza neppure un euro stanziato a bilancio allo scopo.
Riaffrontiamo il problema in Consiglio Comunale nel 2022, con un’altra proposta per demolire e smaltire la struttura, e mettere finalmente in sicurezza l’area. Altra bocciatura ed altra promessa del sindaco, questa volta diversa dalla prima.
Castello tira in ballo un fantastico progetto addirittura del Politecnico di Torino, già finanziato con fondi PNRR. Nessuno ne sapeva nulla e non se ne trova traccia da nessuna parte, ma le parole del sindaco sono chiare: il progetto c’è e prevede sia le opere di demolizione e bonifica, sia le opere di nuova costruzione. I soldi ci sono e presto si vedranno i primi operai al lavoro. Addirittura proietta in aula una planimetria delle opere che, chissà perché, oggi è sparita.
Passa il tempo, ma degli operai nessuna traccia, ancora una volta. Poi si scopre che del fantomatico progetto del Poli in Comune nessuno sa un bel nulla, perché non esiste nessuna documentazione depositata. Torniamo in Consiglio per chiedere aggiornamenti ma, come d’abitudine, pochi giorni prima il sindaco annuncia a mezzo stampa che è arrivata una lettera a firma del Magnifico Rettore del Politecnico, che conferma l’interessamento al progetto e l’esistenza dei finanziamenti. Ottimo, peccato che questa lettera non sia mai stata ricevuta da Castello perché… non è mai neppure esistita.
Che un sindaco dica bugie così spudorate ad un Consiglio Comunale è un fatto indegno di un paese civile, e non dovrebbe essere accettata a prescindere dagli schieramenti politici. Ma non a Chivasso evidentemente, dove altri interessi prevalgono.
Ed ora dobbiamo sorbirci l’ennesima storiella partorita dalla fantasia (?) di Castello, che ci racconta che il Politecnico evidentemente si è sbagliato a leggere il bando del PNRR, i fondi non ci sono, e tanti saluti al progetto. Ma non preoccupatevi chivassesi, il sindaco ha già pronta per voi un’altra bella promessa… e avanti così all’infinito.
Certo che se ci avesse dato ascolto e avesse bonificato l’area per tempo a quest’ora, forse, il Politecnico avrebbe presentato il suo progetto e realizzato i laboratori, ma tant’è.
O sarà mica una strategia, visto che si sta mettendo mano al Piano Regolatore, per cambiare destinazione d’uso della zona e farci una bella operazione immobiliare, proprio come Castello auspicava già anni orsono, in barba all’ambientalismo tanto sbandierato e poco praticato da alcuni sostenitori del sindaco?
L’unica cosa che purtroppo possiamo dire, senza paura di essere smentiti, è che Chivasso si trova con una montagna di materiali pericolosi da smaltire, e con una montagna di bugie di Castello. Entrambi gli elementi sono distruttivi per la nostra città».

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