Fast food in centro a Chivasso, una raccolta firme per dire No
Sarà inviata all'Amministrazione comunale

È un cittadino di Chivasso che, venuto a conoscenza della futura realizzazione di un fast food lì dove un tempo sorgeva l’ex Consorzio Agrario della città, ha deciso di proporre una raccolta firme per opporsi.
No al fast food in centro
Residente proprio vicino a dove, sino a pochi giorni fa, era presente l’ex Consorzio, scrive:
A Chivasso continua a tenere banco il possibile insediamento di un festa food in una zona centrale a forte vocazione residenziale. L’ambientazione, in prossimità di un istituto scolastico, ha fatto emergere diverse criticità sollevate da residenti, e il dibattito è destinato a infiammarsi ancora di più.
Chiari sono i timori dei residenti interessati dall’aumento del traffico veicolare, inquinamento acustico e ambientale, senza dimenticare il potenziale peggioramento della qualità della vita per chi abita nell’area sia nelle ore diurne che notturne. A questi si aggiunge un’ulteriore preoccupazione: la vicinanza di uno studentato o istituto scolastico rende l’offerta alimentare tipica della ristorazione veloce non propriamente adatta a un pubblico giovane, con possibili ricadute negative sulle abitudini alimentari degli studenti.
Il dibattito si arricchisce di una riflessione importante: se è vero che la normativa urbanistica vigente prevede distanze obbligatorie tra scuole e luoghi sensibili come le sale da gioco d’azzardo, sorprende che nulla di simile esista per attività alimentari potenzialmente impattanti sulla salute dei minori. Questa disparità normativa solleva dubbi sull’efficacia delle regolamentazioni attuali.
I residenti del quartiere stanno organizzando una petizione da presentare al Comune, per chiedere che l’Amministrazione valuti soluzioni alternative. La proposta prevede di spostare l’attività in aree periferiche o già ridefinite dal punto di vista urbanistico, più adatte alla frequentazione da parte di fasce di utenza diverse da quella scolastica.
Altre soluzioni avanzate includono la realizzazione di parcheggi, anche a pagamento, in punti strategici della città, in modo da tutelare la vivibilità dei quartieri centrali senza precludere introiti per le casse comunali.
La questione — ora – si presenta come un banco di prova per l’Amministrazione: riuscirà a trovare un equilibrio tra sviluppo economico, benessere collettivo e tutela della salute pubblica?