CRESCENTINO

Festa della Liberazione per la prima volta senza Banda

Polemiche legate alla mancanza dell'accompagnamento musicale.

Festa della Liberazione per la prima volta senza Banda
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Festa della Liberazione per la prima volta senza Banda. A Crescentino è scattata la polemica per via di questa assenza.

Festa della Liberazione

Crescentino è ritornata a commemorare la Liberazione dal nazifascismo. A 77 anni dalla fine del regime, infatti, l’Amministrazione guidata dal sindaco Vittorio Ferrero insieme all’Anpi e alle associazioni della città, ha voluto coloro che hanno dato la vita per la libertà. Gli Alpini hanno posato una corona di allora al Monumento dei caduti dove sindaco e il presidente dell’Anpi Marinella Vittone hanno fatto due brevi ma significativi discorsi. Il corteo, senza banda, si è poi diretto in chiesa per la Messa.

La Banda assente

In piazza Caretto, da dove è partito il corteo l’assenza della Banda musicale «Luigi Arditi» si è molto sentita. Anche perché alcuni musici in realtà erano stati visti in piazza Vische.
Nel programma stilato dall’Amministrazione era previsto l’accompagnamento musicale. Come detto, l’assenza del gruppo è stato oggetto di molte critiche. E’ la prima volta, infatti, che la cerimonia del 25 Aprile è orfana della banda. Un aspetto che anche il sindaco Ferrero ha rimarcato all’inizio del suo discorso.

L’intervento della Banda

La Banda, attraverso il suo presidente Orsolina Zanero, non ha fatto mancare la sua giustificazione.
«Eravamo sotto organico per poter partecipare - spiega Zanero - Eravamo pochi già quando abbiamo organizzato ma avevamo trovato quattro persone da fuori che potevano fare il servizio. Ma domenica sera due ci hanno detto che erano in quarantena perché avevano avuto un contatto stretto con un positivo e gli altri due al mattino non stavano bene. Dunque con quattro persone in meno era impossibile ancora solo suonare “Bella Ciao”. Così abbiamo scelto di non esserci, eravamo pronti in piazza Vische ma ripeto, non eravamo in grado di assicurare l’accompagnamento. E così siamo andati via».

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