VEROLENGO

Foibe e Shoah, il sindaco: "I morti sono tutti uguali"

Il «Comitato 10 febbraio» ha organizzato una serata

Foibe e Shoah, il sindaco: "I morti sono tutti uguali"
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A distanza di quattordici giorni dal «Giorno del Ricordo», Luigi Vatta, scrittore e figlio di esule di Zara e Domenico Giraulo del «Comitato 10 febbraio» hanno organizzato una serata dal titolo «Foibe ed esodo, a 80 anni dai primi infoibamenti la storia torna alla luce».

Giorno del Ricordo

Un appuntamento promosso nella sala del Consiglio comunale in collaborazione con il Comune di Verolengo tant’è che il sindaco Luigi Borasio, prima di lasciare la parola ai relatori, ha voluto portare i saluti della sua Amministrazione.
Ma è lo stesso sindaco, dopo la serata di venerdì 24 febbraio, ha proporre una riflessione importante. O meglio un invito non solo ai verolenghesi ma all’interna Nazione.

"I morti sono tutti uguali"

«Ci sono persone che di fronte ad una storia vera, di una ragazza violentata e poi gettata nelle foibe ancora viva, dice che non è vero, che nulla è mai accaduto. - spiega Borasio - Reputo che questo sia un errore. La negazione è la scelta più sbagliata. Io sono dell’avviso che l’eccidio delle foibe dev’essere ricordato da tutti noi non solo nel Giorno del Ricordo ma sempre perché gli italiani sono morti perché italiani, non perché fascisti, quella era solo una scusa. Quante persone italiane e non fasciste sono morti nelle foibe? Tanti, troppi. Credo che questa tragedia, che potrebbe riproporsi, debba essere celebrata come il Giorno della Memoria, perché di quest’ultimo se ne parla mesi prima, si commemora con manifestazioni di un certo livello, e poi se ne parla ancora dopo. Il Giorno del Ricordo al massimo viene ricordato il 10 febbraio. Eppure ci tocca da vicino, sono i nostri italiani ad esser morti.
Queste due vicende storiche, entrambe drammatiche, dovrebbero avere la stessa visibilità, la stessa importanza almeno perché i morti sono tutti uguali. I morti nei lager e i morti nelle foibe non sono diversi. Sono tutti morti».
Una riflessione quella del sindaco Borasio importante, che si augura venga esaminata e che nel futuro possa aprire a momenti di riflessione più ampi rispetto a quelli che oggi vengono proposti alle comunità.

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