RONDISSONE

Fotovoltaico, "No" per il bene dell’agricoltura

Si tratta di Franco Giovannini che sostiene l’importanza di non vedere terreni fertili

Fotovoltaico, "No" per il bene dell’agricoltura
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A Rondissone sorgeranno due impianti fotovoltaici, uno proposto dalla società Rondissone Srl, l’altro dalla Lintalia Srl per la produzione di energia elettrica. Il primo, presentato a luglio 2023 prevede la realizzazione diun impianto di potenza pari a 3945 KWp in Strada della Mandria. Il secondo di potenza pari a 9,9 MW in corrispondenza della cava in prossimità di Strada della Mandria.

Fotovoltaico, "No" per il bene dell’agricoltura

E a fronte di questi due progetti, il consigliere di minoranza Franco Giovannini ha voluto chiedere all'Amministrazione Magnone a che punto fosse la procedura di autorizzazione.

«L’impianto proposto dalla Rondissone Srl si trova in piena area agricola, - spiega Giovannini - Pur rientrando correttamente nella normativa, ritengo utile fare alcune osservazioni. Penso sia una scelta dissennata aver dato il via libera all'installazione dei pannelli fotovoltaici in terreni agricoli deturpando il paesaggio delle campagne, adducendo come scusante l'obbligo europeo dei parametri della CO2 e l'abbandono delle risorse energetiche fossili a favore delle fonti rinnovabili. Se pensiamo alla proposta europea che obbliga i contadini a non lavorare più del 4% dei propri terreni, nel frattempo invogliamo alla vendita dei terreni fertili a queste società che fanno a gara per il loro l'acquisto pagando cifre sbalorditive e proponendo mega progetti. Siamo al paradosso: conviene di più installare pannelli che seminare patate. Addio al famoso Made in Italy, i contadini hanno ragione a bloccare le strade». Una premessa importante quella di Giovannini per sottolineare che è al fianco degli agricoltori.

«Penso che l'Amministrazione abbia fatto molto bene a non vendere i due lotti di terreno di sua proprietà ma di averli concessi in affitto visto che tutti i trentun lotti erano già stati ceduti dai privati. - prosegue - Un plauso per aver rinunciato alla proposta dell'incasso di tutta la somma dei sei anni in un sola rata vista la scadenza di questa legislatura, non tutte le amministrazioni l'avrebbero fatto.
Dal punto di vista del progetto mi chiedo se il proponente è al corrente della costruzione del biodigestore? Sono praticamente confinanti con capannoni con altezze 12/15 metri rischiano di fare ombra all'impianto. Inoltre è stato richiesto l'allaccio alla rete elettrica alla cabina primaria di Torrazza seguendo il percorso sulla strada vicinale di Carpi, strada della Mandria, strada vecchia di Caluso per poi attraversare l'autostrada e la ferrovia ed immettersi sulla Provinciale 91 che attraversa tutto il paese creando una serie di problemi. Mi domando, essendo questo interramento di linea elettrica permanente, non dovrebbe essere assoggettato ad una servitù inerente tutto i tracciato? Procedura che mi pare sia stata intrapresa da Verolengo per un altro allaccio: mi chiedo se queste due società non potrebbero incontrarsi, dialogare e magari unirsi per eseguire in un solo scavo visto che le linee si incrociano? In conclusione chiedo all'Amministrazione se ritiene necessario fare uno studio di un piano per individuare le zone già compromesse».

L'intervento di Magnone

Non si fa attendere la replica del sindaco Antonio Magnone in Consiglio: «La Rondissone Srl a luglio del 2023 ha presentato una Procedura Abilitativa Semplificata che si è conclusa con esito positivo con prescrizioni della Conferenza dei Servizi. Per cui l'iter procedurale autorizzativo è terminato, una volta soddisfatte le prescrizioni, la Rondissone potrà procedere.

La Lintalia ha presentato una Pas che si è conclusa positivamente terminando l'iter procedurale. Sono state presentate varianti non sostanziali che non hanno richiesto il rilascio di autorizzazioni».

«Noi non siamo a conoscenza se la Rondissone Srl sappia del biodigestore vicino all'impianto fotovoltaico.- spiega Magnone - Si ritiene che sia responsabilità della committenza dover verificare il contesto territoriale. In merito alle opere di connessione dell'impianto che dovrebbe raggiungere la cabina primaria di Torrazza si ritiene che l'opera non si debba assoggettare a servitù, tanto più che i lavori di posa interessano strade, verranno eseguiti dalla società E-distribuzione e che l'elettrodotto diventerà di sua proprietà. In fase di Conferenza di Servizi il Comune di Verolengo ha autorizzato la realizzazione delle opere tramite apposita Determinazione indicando "il ripristino dell'intero manto stradale in considerazione del fatto che l'asfaltatura è stata realizzata da pochi mesi". Anche Chivasso ha prescritto che lo scavo venga correttamente ripristinato. E Rondissone provvederà al rilascio dell'autorizzazione con la prescrizione che venga ripristinato il manto stradale con estensione del tappetino di usura per tutta la larghezza della carreggiata».

Diverso il discorso delle servitù: «In relazione al progetto della Rondissone Srl, il Comune di Verolengo non ha previsto l'assoggettamento a servitù mentre per l’altro il loro Consiglio Comunale ha approvato un atto costitutivo di servitù di elettrodotto per linea in media tensione in quanto il tracciato dell'elettrodotto non interessa solo strade ma anche terreni c di proprietà comunale» conclude il sindaco.

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