Gambero Rosso, la guida del gusto scopre il territorio
Il ristorante «Gardenia» di Caluso perde però l’ambita Stella Michelin
Ristoranti che si reinventano bistrot, trattorie che abbracciano lo stile contemporaneo, enoteche che sperimentano nuovi concept culinari: il mondo della ristorazione sta vivendo una metamorfosi che riflette un cambiamento profondo nel modo in cui gli italiani vivono l'esperienza culinaria fuori casa. Un’esperienza sempre più influenzata da ritmi di vita frenetici e dall'onnipresenza della tecnologia che riduce la capacità attentiva.
Guida Ristoranti d’Italia 2025 del Gambero Rosso
Sono queste le principali tendenze che emergono nella nuova Guida Ristoranti d’Italia 2025 del Gambero Rosso, che segna una svolta presentandosi rinnovata nella grafica (con immagini di paesaggi e dei piatti regionali della tradizione) e nella lettura (con nuovi simboli come il razzo per le avanguardie e lo smile per il miglior rapporto qualità/prezzo) per condurre il lettore in un viaggio attraverso l’evoluzione della ristorazione italiana, celebrando tradizione, innovazione e creatività.
«Tempi più stretti e ricette più snelle – commenta Lorenzo Ruggeri, direttore del Gambero, in apertura - i tre ingredienti per piatto sono ormai legge non scritta, via le presentazioni barocche e servizio meno ingessato, che si accompagna alla ricerca di ingredienti freschi e locali. I clienti cercano ambienti accoglienti e un'esperienza più informale».
Il Gardenia perde però l’ambita Stella Michelin
Per quanto riguarda il nostro territorio, l’elenco non può che partire con il «Gardenia» di Caluso, guidato da Mariangela Susigan, che di contraltare ha appena perso la «stella» della Guida Michelin.
«In quasi mezzo secolo di attività - si legge - il Gardenia, situato in un edificio storico del centro circondato dal verde, è sempre stato nei “piani alti” della ristorazione regionale. Ci è riuscito evolvendosi costante - mente e mantenendo una qualità elevata, senza compromessi».
A Castagneto Po troviamo invece il ristorante «San Genesio», con la cucina di Gianni Spegis, illustrata ai tavoli dal patron Simone Capello, che omaggia il territorio e le piccole produzioni locali.
Sempre in collina, a Cocconato, troviamo la «Cantina Nicola», condotta dai giovani Riccardo ed Alessia.