SALUGGIA

Giallo internazionale sulla sorte dell’AD dell’azienda CID Alvimedica

Il manager sarebbe stato fermato in Turchia. L’allarme dei sindacati, salvi gli stipendi

Giallo internazionale sulla sorte dell’AD dell’azienda CID Alvimedica
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E’ lunedì mattina quando i sindacati incontrano i lavoratori dell’azienda Cid Alvimedica, la società italoturca che ha uno stabilimento all’interno del polo biomedicale saluggese.

Giallo internazionale sulla sorte dell’AD dell’azienda CID Alvimedica

Il motivo? Lo spiega, subito dopo l’incontro, il rappresentante sindacale Maurizio Angelone, territoriale dei chimici per la Filtcem Cgil: «Erano tre settimane che non avevamo più incontrato e nemmeno parlato con l’Amministratore delegato Ahmet Ozcan. Ci veniva detto che era sparito, ma non riuscivamo a capire cosa volesse significare sino a quando, venerdì 14 giugno, abbiamo chiesto alla società cosa stesse succedendo. Anche perché ci parlavano di voler spostare l’assetto manageriale in Italia quando, solitamente, succede l’inverso. Così ci hanno riferito che al rientro dall’Italia, era stato fermato in aeroporto. Questo ci ha subito messo in allerta sia per quanto riguardava le retribuzione dei dipendenti (qui lavorano circa 200 dipendenti tra operai e impiegati) che per la produzione.
Subito ci sono state spiegate le scelte che la società poteva intraprendere: o quella del Commissariamento oppure l’affidamento di questo incarico all’attuale Ceo, cioè Efe Eros Alaton (figlio della presidente Leyla Alaton). Lo stesso Alaton ci ha tranquillizzati per la questione degli emolumenti perché ha precisato che o l’azienda oppure la proprietà avrebbe versato il dovuto ai dipendenti. E ha anche sottolineato che l’attività sarebbe proseguita senza intoppi.
Questo naturalmente lo abbiamo comunicato ai dipendenti lunedì mattina, alla prima parte. Perché nel pomeriggio abbiamo avuto il secondo incontro».

I dipendenti naturalmente sono rimasti senza parole nel sapere quello che era accaduto.

«Il fatto accaduto il 30 maggio scorso - spiega Angelone - Noi lo abbiamo scoperto solo due settimane dopo. Dalle notizie che abbiamo si tratta di questioni fiscali, non abbiamo specifiche in merito.
Quello che è certo è che monitoriamo costantemente la situazione. Posso anche dire che con Alaton si è instaurato un ottimo rapporto di collaborazione».

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