SALUGGIA

Green Pass, i sindacati: "Niente mensa e pasti in Sorin senza il passaporto verde"

Le parole di Gigi Guasco.

Green Pass, i sindacati: "Niente mensa e pasti in Sorin senza il passaporto verde"
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Green Pass in mensa, nel Comprensorio Sorin. La regola è entrata in vigore dal 18 agosto e, non appena i sindacati ne sono venuti a conoscenza, hanno subito cercato di capire meglio la scelta e oggi auspicano in un incontro per iniziare un percorso di collaborazione con le aziende.

Green Pass, scoppia il caso in Sorin

Green Pass in mensa, nel Comprensorio Sorin. La regola è entrata in vigore dal 18 agosto e, non appena i sindacati ne sono venuti a conoscenza, hanno subito cercato di capire meglio la scelta e oggi auspicano in un incontro per iniziare un percorso di collaborazione con le aziende. Un tema sul quale si sta interessando Gigi Guasco (nella foto) che ironicamente non perde l’occasione per ricordare alle aziende che nonostante la decisione sia stata adottata ad agosto, in periodo vacanziero, i sindacati erano presenti, non erano tutti in ferie.
«Le aziende in maniera molto individuale hanno scelto la linea da applicare – spiega Guasco – L’hanno fatto in maniera molto soggettiva. Hanno scelto di adottare alla lettera la Faq del Governo, l’interpretazione della norma perché non c’è nessuna legge che dice che per entrare nelle mense occorre avere il passaporto verde. Così le società, perché tutte utilizzano lo stesso refettorio, hanno scelto di comunicare che dal 18 agosto scorso chi non ha il Green Pass non mangia in mensa.
Non può proprio accedere al locale. Riteniamo che questa decisione, come i sindacati hanno fatto a livello nazionale, adottata senza un confronto non sia corretta. Avremmo gradito e auspicato di esser convocati per trovare delle soluzioni più adatte perché non si può limitare a una semplice comunicazione queste scelta.
Bisogna considerare, ad esempio, che oggi mangiare all’esterno dell’azienda è possibile viste le temperature, ma quando queste non saranno più così miti, come faremo? E’ ridicolo il fatto che nel reparto una persona in possesso del Green Pass possa lavorare vicino ad uno che non ce l’ha e così trovarsi in luoghi comuni, ma in mensa no. Perché la mensa dovrebbe esser pericolosa? In questi mesi di pandemia, per garantire la sicurezza, abbiamo applicato i protocolli che sono stati validi fino a luglio. Perché ad agosto non lo sono più? Vorremo capire la logica che ha spinto le società a queste scelte. Senza dimenticare che la mensa è un diritto maturato negli anni con battaglie che i lavoratori hanno fatto per ottenerlo. Proprio perché era un diritto in questi mesi di pandemia non è mai stata cancellata ma si sono creati percorsi ad hoc per garantire, ripeto, la sicurezza oltre agli strumenti come divisori e quant’altro. Il rischio non c'è perché non può esser limitato alla mensa. Ci auguriamo che si possa iniziare un dialogo per comprendere come affrontare questa questione anche perché la mensa fa parte del salario, una conquista e non possiamo tornare alle epoche buie dal baracchino da casa».

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