Guarda, una lontra
Primo avvistamento a memoria d’uomo

E’ una di quelle notizie che ha dell’incredibile e che sta facendo il giro d’Italia. Una «scoperta» destinata a fare scalpore che sta suscitando interesse fra gli esperti.
Guarda, una lontra
Sono le prime ore del mattino quando l’agricoltore Roberto Ferraris, mentre è sul suo trattore, scorge vicino al ponte sulla Dora di Rondissone un animale steso a terra. Presumibilmente investito da un’automobilista. Subito pensa si tratti di una nutria, viste le dimensioni e considerato che questo animale ormai ha invaso davvero le nostre strade. Si avvicina e si accorge che il pelo è diverso.
Incuriosito, dopo averne constato la morte -presumibilmente per un colpo alla testa che si è rivelato fatale, visto che non ha altri segni - inizia ad ispezionarlo. Rimane incredulo di fronte alla scoperta: è una lontra.
La carica sul trattore e la porta a casa per visionarla meglio, anche perché a memoria d’uomo mai in queste zone è stata trovata tale specie. Ma non ci sono dubbi, è proprio una lontra.
Tramite le guardie parco della Collina torinese, subito avvisate del ritrovamento, l’animale viene consegnato all’università di Torino per poterne ricavare il dna.
Successivamente, i campioni sono stati forniti anche all’Università di Pisa. E senz’altro un caso interessante, perché la lontra risulta scomparsa dalla pianura da molti anni.
Come sia finita a Rondissone, resta per ora un mistero.
Le informazioni
Il sito del WWF riporta: «In Italia, è considerata una specie in pericolo di estinzione (EN) e localizzata soprattutto in alcune Regioni centro-meridionali. Mancano dati precisi sulla dimensione della popolazione in Italia, che è stimata approssimativamente in 800-1000 individui.
La lontra è strettamente legata ai corsi d’acqua come testimoniano i suoi adattamenti: il corpo allungato, la fitta pelliccia, le zampe palmate, le piccole orecchie e le narici che si chiudono quando si immerge. Le lunghe vibrisse le permettono di localizzare le prede anche nelle acque più torbide e di notte. Negli ultimi anni in Italia la lontra è ricomparsa anche in alcune Regioni settentrionali, tra cui Trentino (dall’Austria) e Friuli (dalla Slovenia) e nel Ticino (Lombardia)».
Ma in Piemonte, no.