CRESCENTINO

Il comandante Monchietto in pensione

Una vita per la municipale, dove il contatto con la gente era all’ordine del giorno

Il comandante Monchietto in pensione
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Il 31 marzo è andato in pensione dopo 37 anni di servizio il comandante della Polizia Locale di Crescentino, Ernesto Monchietto.

Il comandante Monchietto in pensione

Una carriera la sua costellata da brillanti traguardi.

«Ho sempre lavorato a Crescentino - riferisce Monchietto - Sono entrato in servizio da vigile nel 1986. L’allora comandante Maurizio Toscini mi ha insegnato molto di questo lavoro, è stato il mio mentore. Nei primi anni Novanta sono diventato comandante, dopo un periodo da vice e responsabile del servizio».

La sua carriera

Diversi gli episodi che gli sono rimasti nel cuore. «Sono state le due alluvioni che non dimenticherò mai- riferisce Monchietto- Non ho dormito per tre notti poi mi è venuta la febbre. Durante l’alluvione del 1994, ho seguito le operazioni che ci hanno portato a trovare la seconda ragazza morta in frazione Porzioni. Nel corso dell’alluvione del 2000, abbiamo dovuto recuperare un cadavere lungo il Po. Un altro evento drammatico è stata la rapina alla Banca San Paolo. Il mio collega mi chiamò dicendo che i rapinatori stavano sparando. Quando sono arrivato, erano già scappati, ma è rimasto ferito un carabiniere». Che cosa gli mancherà di più del lavoro? «Mi mancherà - risponde Monchietto - il rapporto con i crescentinesi: bravi, straordinari, anche quando c’era una sanzione da pagare. Mi mancherà uscire dall’ufficio e scambiare quattro parole con la gente. Mi sto accorgendo ora di sentirmi alleggerito, come se mi «fossi tolto uno zaino molto pesante». Questo perchè il lavoro è sempre stato importante, anche fuori servizio non riuscivo a staccare, e mi portavo i problemi a casa da risolvere». Lunedì 3 marzo è stata una data speciale: Monchietto ha compiuto 59 anni. «Ringrazio - conclude - i colleghi non solo della polizia municipale ma di tutto il Comune. Ringrazio i giornalisti della Nuova Periferia, benevoli e comprensivi. Auguro a tutti buon lavoro».

Il pensiero di un crescentinese

Un pensiero di un cittadino, Giovanni Nicosia: «Caro Ernesto, umanamente sei una persona vera, capace di ascoltare le esigenze di tutti. Non hai mancato di aiutare chiunque avesse bisogno di un conforto, di un consiglio, o di un rapido intervento sulla strada. Non sei mai stato un comandante qualsiasi e solo grazie a persone come te noi tutti siamo cresciuti».

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