Il Comune pensa al gemellaggio con la nuova «casa» del sacerdote
Durante la cerimonia, infatti, il parroco avrebbe accennato ad una possibile unione con la comunità di Nepi.
Don Edoardo Swiathowski è cittadino onorario di Crescentino. Il sindaco Vittorio Ferrero, infatti, ha consegnato ufficialmente il riconoscimento nel pomeriggio di venerdì 22 aprile nella sala del Consiglio alla presenza di moltissimi cittadini e fedeli crescentinesi. Con il primo cittadino il vicesindaco Luca Lifredi e gli assessori Antonella Dassano e Annalisa Bordignon.
Don Edoardo Swiathowski è cittadino onorario di Crescentino
Un riconoscimento molto importante per il sacerdote che per diciotto anni ha guidato le parrocchie, perché don Edoardo, come ha ricordato don Gian Maria presentando anche il libro su don Edoardo, è stato parroco non solo di Crescentino ma anche delle sue frazioni nonché, per due anni, di quella di Lamporo.
Come ha ricordato il sindaco Ferrero durante la consegna dell’onorificenza, don Edoardo ha donato se stesso senza mai chiedere nulla in cambio. Un sacerdote sempre presente nella vita della città, ambasciatore polacco in questa realtà Vercellese.
E’ stato capace di coinvolgere l’intera comunità nella vita pastorale, dai più giovani (credendo anche nella costruzione del nuovo oratorio al Santuario della Madonna del Palazzo) agli anziani. Un punto di riferimento cristiano e umano, vicino alle persone nei momenti più gioiosi della loro vita così come in quelli più bui. Anche durante la pandemia don Edoardo è sempre stato presente, sempre tra i fedeli per supportarli in questa battaglia. Un sacerdote che ha ritirato questo riconoscimento di fronte a quei fedeli che ha voluto ringraziare per i tanti anni condivisi insieme.
Il Comune pensa al gemellaggio con la nuova «casa» del sacerdote
Era emozionato quel sacerdote che ha dato tanto a questa cittadina e che ora guida quella di Nepi, cittadina romana che molto presto potrebbe gemellarsi con Crescentino. Proprio nel suo discorso il parroco ha fatto un passaggio veloce a questa futura unione, d’altronde è stato lui il fautore del gemellaggio con la sua cittadina d’originare Lososina Dolna. «Cari amici, sono trascorsi 18 anni da quando giovane parroco mi accoglievate nella vostre case. - ha spiegato don Edoardo - Dopo così tanto tempo trascorso con voi sono onorato di ricevere la cittadinanza onoraria, titolo che mi riempie di gioia. Ho imparato ad amare questa bella comunità sia civile che religiosa in tutte le sue molteplici sfaccettature. Sono felice di esser stato così a lungo membro di questa bellissima e grande comunità. Abbiamo iniziato tante avventure insieme, anche complicate. Ma con l’aiuto di tutti siamo riusciti ad ottenere i risultati sperati. Mi avete accolto nelle vostre case, nei vostri cuori. Io vi ringrazio ora e per sempre perché mi avete fatto il dono più grande: la vostra fiducia. Nel mio pellegrinare, per assecondare le volontà della mia comunità religiosa, mi trovo sempre ad incontrare persone nuove ma ognuna di voi lascia un segno tangibile e indelebile nella mia anima. Ho avuto la possibilità di collaborare con molte persone e con tante Amministrazioni. Sono felice di accogliere questo dono da parte di un’Amministrazione dinamica e giovane come quella di Vittorio e dei suoi collaboratori che ringrazio per l’aiuto che non hanno mai fatto mancare alla comunità religiosa. Grazie di tutto, grazie a voi amministratori, grazie a Crescentino e alla frazione che ho imparato ad amare. Non siete solo gemellati con Lososina Dolna ma anche con il mio cuore».