TORRAZZA PIEMONTE

Il Comune vuole costruire un campo nomadi

Il sindaco spiega i motivi dell'intervento

Il Comune vuole costruire un campo nomadi
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I campi nomadi informali sono un problema che affligge i Comuni, spesso insediati nelle periferie delle zone urbane e in prossimità di attività agricole.

Campo nomadi, il caso

E un caso è quello di Torrazza Piemonte, quello presente al confine tra la Città Metropolitana di Torino e la Provincia di Vercelli. Una realtà salita agli onori della cronaca dopo un blitz delle forze dell’ordine che ha trovato una discarica abusiva. Da lì sono partite le tante verifiche che hanno poi portato il Comune di Torrazza ad imporre l’abbattimento delle costruzioni abusive, edifici nei quali vivono intere famiglie. E proprio da questa ordinanza sono partiti due ricorsi al Tar, uno da parte delle famiglie che lì ci vivono, l’altra da parte della proprietaria dei terreni.

L'incontro

E l’associazione «21 luglio», che svolge attività nel campo della lotta alle discriminazioni, ha concentrato la sua attenzione su queste realtà che sono avvertite come un problema di conflitto sociale grave «solo dal 2018 si è maturata la consapevolezza che non solo vanno chiusi ma occorre un superamento della logica stessa del campi» hanno spiegato durante la tappa torinese di LabRom.
E tra i Comuni presenti a questo momento anche quello di Torrazza Piemonte che, come detto, sta affrontando questa situazione complessa.

Il Comune vuole costruirne uno

«Come Comune ho aderito all’incontro perché io ospito sul territorio comunale un campo nomadi che ormai si sa esser abusivo - ha spiegato il sindaco Massimo Rozzino - Proprio per un confronto e una ricerca di una soluzione ho partecipato all’assemblea. Sì perché è mio dovere trovare una collocazione per le persone che desiderano vivere in un campo nomadi. Tant’è che come amministrazione ci stiamo adoperando per individuare un’area, naturalmente comunale, dove realizzarlo. Una struttura simile a quella che Verolengo ha costruito anni fa.
Inoltre, per questo intervento c’è anche un fondo specifico dell’Unione Europea, dunque potremmo avere questo contributo per quest’opera.
Inoltre, si tratta di un intervento necessario perché quello di oggi è abusivo dunque, quando sarà smantellato, occorrerà avere un altro luogo idoneo da destinare a queste famiglie».
Insomma, l’Amministrazione Rozzino si sta adoperando per dare una degna casa ai nomadi.

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