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Il dormitorio chiuderà lunedì 30

Nell’attesa che il Comune decida che pesci pigliare, spunta un alloggio a Palazzo Santa Chiara

Il dormitorio chiuderà lunedì 30
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L’unica certezza, al momento di andare in stampa, è che alla domanda su come il Comune di Chivasso vorrà affrontare il discorso dormitorio (la cui chiusura è prevista per il 30 giugno) la risposta non c’è.

Il dormitorio chiuderà lunedì 30

A quel giorno mancano meno di tre settimane, tempistiche che in condizioni normali toglierebbero il sonno a chi deve amministrare una città, ma a quanto pare a Palazzo Santa Chiara continuano ad attendere decisioni di terzi che, nella migliore delle ipotesi, sposterebbero il problema a gennaio.
Il tema, come noto, è quello del dormitorio comunale di via Nino Costa, ospitato dal CISS che però da anni chiede la restituzione dei locali volendoli utilizzare per l’educativa territoriale di minori e ragazzi disabili.

Il caso

Nei primi giorni di febbraio l’argomento è stato affrontato in Consiglio Comunale, e da allora nessuna delle soluzioni messe sul tavolo ha trovato conferma: nulla da fare per l’ex Marsan (siamo ancora qui a discutere se vi sia amianto o no) e nulla da fare per l’ala ovest dell’ex convento dei Cappuccini (chi paga per renderla adatta allo scopo?).

Ad oggi, l’unico ad avere messo carne al fuoco è l’assessore ai lavori pubblici Fabrizio Debernardi, che nei meandri delle sue deleghe ha trovato i fondi per ristrutturare un appartamento al piano terra di Palazzo Santa Chiara (per i chivassesi: quello della «Teresina dei pacchi»): una soluzione provvisoria, ma dignitosa e in grado di ospitare più persone.

La titolare del welfare, Cristina Varetto, si trincera invece dietro ad un secco no comment, in quanto non vi è ancora nulla di certo.

In soccorso alla Giunta guidata da Claudio Castello potrebbe però arrivare direttamente il CISS del presidente Antonio Barillà e del direttore Marco Lauria, a cui è stata chiesta una proroga fino al prossimo mese di gennaio.

Sei mesi non sono molti, ma magari basteranno alla Giunta per decidere che pesci pigliare.

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