SOLIDARIETA'

Il Lions raccoglie più di 5 mila euro per l’autismo

Sarà allestita una «stanza sensoriale». Nell’AslTo4 1200 minori seguiti

Il Lions raccoglie più di 5 mila euro per l’autismo

L’autismo è uno dei grandi temi che interessano le famiglie, con un aumento di casi che sta spingendo i medici a cercare nuove possibili «cause», tra cui (da recenti studi condotti proprio all’interno dell’AslTo4, che ha in carico più di 1200 miori) l’ereditarietà.

Il Lions raccoglie più di 5 mila euro per l’autismo

E proprio per dare un sostegno concreto in questo ambito, i Lions Club Chivasso Host e Chivasso Duomo hanno dato vita ad un service, «Noi insieme per l’autismo», che si è concluso ufficialmente martedì 26 novembre presso il ristorante «Cacciatori» di Verolengo.
A fare gli onori di casa i presidenti in carica Anna Anrò e Bruno Pasteris, accompagnati dai loro predecessori Linda Usai e Giorgio Boalino, che hanno dato vita, un anno fa, a questo importante progetto legato ad una nuova «Stanza sensoriale» che sarà allestita a Borgaro Torinese grazie ad una donazione di 5 mila 100 euro. Fondi raccolti tramite una serie di iniziative che hanno permesso di far conoscere il service a più di settecento persone.
Ospiti della serata il direttore della Neuropsichiatria Infantile dell’AslTo4, Paolo Cappa, la responsabile del nucleo di NI di Ivrea, Marina Caldognetto, la coordinatrice del nucleo NI di Borgaro Elena Macocco, le dottoresse della NI Laura Leonardo, Giulia Gullotta e Gloria Levrino e la coordinatrice della LILT di Settimo Torinese Graziella Braghiero.
Nei loro interventi, i medici della Neuropsichiatria Infantile hanno spiegato che grazie agli sforzi di sensibilizzazione e alla collaborazione con i pediatri è ora possibile formulare diagnosi precoci, talvolta anche prima dei due anni. I servizi mirano a sostenere lo sviluppo dei bambini, anche attraverso progetti di screening destinato ai fratelli di bambini con autismo.

L’autismo

E’ stata poi fornita una panoramica dell’autismo, descritto come una condizione o un modo di essere che in alcuni casi può portare a una grave disabilità, mentre in altri è più una caratteristica che non compromette del tutto il funzionamento della persona.

Le aree coinvolte sono principalmente tre.
Comunicazione. Le persone con autismo spesso faticano a comunicare, non solo verbalmente (dove talvolta il linguaggio non viene raggiunto, specialmente nei casi più gravi) ma anche attraverso canali non verbali come il contatto di sguardo o la gestualità. Per supportare la comunicazione si ricorre spesso a metodi come la comunicazione aumentativa alternativa, utilizzando ad esempio le immagini.

Interazione sociale reciproca. Questi bambini e ragazzi possono incontrare difficoltà a relazionarsi con gli altri, a volte già a partire dal rapporto primario con i genitori. È importante sottolineare che spesso «non è che non vogliono stare in relazione con l’altro», è che spesso «non sanno come fare».

Comportamenti ristretti, ripetitivi e stereotipati. Questi bambini e ragazzi tendono ad essere molto routinarie e possono avere interessi limitati per tipologia o intensità. Ad esempio, un paziente può essere appassionato solo dei campanili dei paesi. Un’area cruciale su cui si concentra l’intervento è la sensorialità. Le persone con DSA ( Disturbo dello Spettro Autistico) possono manifestare ipersensorialità (uno stimolo è eccessivo, come un rumore forte che li porta a coprirsi le orecchie) o al contrario una ricerca attiva di stimolazione sensoriale (ad esempio, toccando tutte le superfici).

La «stanza sensoriale»

La «stanza sensoriale» allestita con i fondi dei Lions serve proprio a questo, ovvero a facilitare l’apprendimento attraverso gli oggetti, promuovere il rilassamento e aiutare i bambini ipersensibili a tollerare gli stimoli ambientali che riguardano i cinque sensi. Ad esempio, oggetti manipolabili e con diverse consistenze, mattoncini da calpestare con i piedi nudi, materiali luminosi e luminescenti, tende e luci che creano ombre, elementi sonori di vario tipo e intensità, altalene e cuscini per tuffarsi ed essere contenuti.
L’attività dell’ASLTO4 ha inoltre portato alla luce un fenomeno crescente: la richiesta di accertamento diagnostico da parte dei genitori, in particolare le madri, a seguito della diagnosi ricevuta dal figlio.
La collaborazione tra il Nucleo DPS (età evolutiva) e il Nucleo DPSA (età adulta, istituito nel 2019) ha permesso di monitorare questo flusso. Dal 2019 al 2023, quindici famiglie hanno richiesto un accertamento per il genitore: sei hanno ricevuto una conferma diagnostica, otto sono ancora in fase di valutazione e solo una ha avuto esito negativo.
Questo dato suggerisce un forte elemento di ereditarietà nel disturbo dello spettro autistico. I genitori che hanno ricevuto la diagnosi sono risultati tutti in un livello 1 di supporto (bisogno minimo), con ottime risorse cognitive (quattro su sei con QI superiore alla media).
Gli esperti ritengono che l’aumentata consapevolezza sull’autismo, unita ai percorsi di Parent Training offerti dal Nucleo DPS, abbia permesso ai genitori di riconoscere il funzionamento autistico in sé stessi, spesso rivedendo elementi tipici dello spettro nella propria storia di vita. Il tempo intercorso tra la diagnosi del figlio e la richiesta di accertamento del genitore è stato generalmente di circa uno o due anni.
Questo fenomeno non è visto solo come un aumento delle richieste, ma come un elemento positivo: l’accresciuta consapevolezza del proprio funzionamento supporta il percorso di crescita del figlio, contribuisce al benessere individuale e familiare e aiuta a chiarire dinamiche disfunzionali nella coppia genitoriale. Gli adulti consapevoli possono inoltre svolgere un ruolo fondamentale nella promozione di percorsi di supporto reciproco basati su modelli di auto mutuo aiuto e «recovery».