Il mercato... piange: clienti in netto calo
La crisi si fa sentire anche tra le bancarelle di viale Matteotti. Molti hanno lavorato in perdita.
La crisi economica e i rialzi delle utenze stanno toccando tutti, dagli esercizi commerciali con tariffe mai raggiunte prima, ai privati che si troveranno con bollette triplicate fino ai mercandin, i commercianti che nei giorni di mercato presentano ai passanti i prodotti dei loro orti e terreni.
Il mercato... piange: clienti in netto calo
Una voce unanime da tutti i banchi intervistati racconta di un periodo difficile nonostante i prezzi siano ovviamente più competitivi di quelli del supermercato.
«Il problema del poter scegliere è ormai superato - hanno raccontato - le finanze scarseggiano e questo obbliga tanti a rinunciare o a rivedere le proprie spese. Quello che abbiamo notato è che se al supermercato di fronte a un prezzo fisso aumentato nessuno si lamenta, al mercato in tanti provano ad avere sconti o i prodotti regalati, cosa che se non è possibile nei negozi figurarsi da noi piccoli produttori».
Il calo nelle vendite al mercato è, a parere di molti, anche legato ad una diminuzione di potenziali clienti. «Noi siamo stagionali e portiamo i nostri prodotti dalla Sicilia - ha continuato un produttore che lavora su viale Matteotti - mesi fa alle nove e mezzo del mattino eravamo già a metà mercato, ora non abbiamo venduto praticamente niente e poco importa se c’è il tempo bello o brutto: il passaggio è nettamente ridotto».
Certo è che, se i potenziali clienti si aspettano dal mercato dei prezzi più bassi, rimarranno delusi. «Con la siccità che ha toccato il Piemonte da maggio scorso, abbiamo raccolto molto meno e siamo stati costretti ad aumentare i prezzi per il pubblico; nonostante questo il rialzo proposto non arriva comunque a coprire le spese, ragione per cui la scorsa estate molti di noi hanno lavorato in perdita. Il duro periodo di siccità ci penalizza non solo per il ricavato minore ma anche per una competitività ridotta rispetto a chi vende merce proveniente dall’estero dove non essendoci stato il problema può rivendere frutta e verdura a prezzi bene o male invariati. Siamo certi che la situazione in futuro si riprenderà ma ci vorrà tempo prima di vedere le vendite tornare ai livelli cui eravamo abituati».