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Il nuovo volto di Pratoregio tra opere e servizi

Il sindaco Claudio Castello: «Dal campo pozzi al ponte, agli altri interventi contro il dissesto idrogeologico»

Il nuovo volto di Pratoregio tra opere e servizi
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«Dal campo pozzi al nuovo ponte sulla Roggia San Marco, dagli interventi contro il dissesto idrogeologico dell’Orco alla rete fognaria»: Pratoregio è al centro delle attenzioni che l’amministrazione comunale rivolge alle frazioni, in pari considerazione al capoluogo. «La località chivassese infatti, proprio in questi giorni, ospita vari cantieri che la doteranno di opere e servizi importanti per i propri residenti». A dirlo è il sindaco Claudio Castello, soddisfatto per gli interventi programmati.

Il nuovo volto di Pratoregio tra opere e servizi

Il punto di partenza sono le infrastrutture contro il dissesto idrogeologico.
A tal proposito sono stati avviati i lavori di gestione dei sedimenti del torrente Orco, nell’ambito del primo Programma Operativo, le cui attività di progettazione sono state autorizzate dalla Città Metropolitana di Torino in convenzione con la Regione Piemonte.

Nel dettaglio spiegano dagli uffici preposti: «Gli interventi, i cui lotti complessivi sono stati valutati in oltre 4 milioni di euro, riguardano la sistemazione fluviale e la rinaturalizzazione dell’Orco, nel tratto compreso tra Cuorgnè e Chivasso, con il rimodellamento della regione fluviale tramite la riattivazione di tronchi d’alveo relitti. Il progetto nasce dal presupposto di abbinare finalità di miglioramento delle condizioni di convogliamento delle piene al mantenimento e al miglioramento degli aspetti naturalistici e paesaggistici lungo il tratto».

Tra le azioni previste vi è l’apertura di un ramo in sponda destra idrografica, localizzata a Pratoregio, una difesa spondale longitudinale in massi ciclopici, il rinforzo della scogliera a mezzo di pennelli in cassero trasversali. Il nuovo canale avrà una larghezza variabile tra i 50 e i 60 m, il cui fondo sarà stabilizzato e regolarizzato con materiale grossolano reperito nell'alveo.

«La progettazione e la realizzazione degli interventi previsti – ha spiegato il sindaco Castello - rappresenta uno degli strumenti operativi individuati per attuare l’obiettivo strategico del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni per assicurare maggior spazio ai corsi d’acqua con misure integrate di recupero morfologico ed ecologico degli alvei fluviali. Nel rispetto del Piano di Assetto idrogeologico infatti, miriamo a ridurre, su tutta l’area del bacino del Po, il rischio idrogeologico entro valori compatibili con gli usi del suolo in atto, in modo tale da salvaguardare l’incolumità delle persone e ridurre al minimo i danni ai beni esposti».

I lavori di completamento della linea arginale, finanziati dal Ministero dell’Interno per poco più di un milione di euro, prevedono la realizzazione di interventi mirati alla mitigazione del rischio idraulico, con particolare riferimento al contenimento dei livelli di piena del torrente Orco in corrispondenza della frazione di Pratoregio. Con l’argine saranno realizzati anche una nuova chiavica sul rio Palazzolo, per evitare l’innesco di fenomeni di rigurgito per elevati livelli idrici nell’Orco, e l’adeguamento altimetrico della pista di accesso alla presa della Roggia San Marco, per contenere i frequenti fenomeni di tracimazione da parte dell’Orco che attualmente si verificano anche per piene non eccezionali. In fase di completamento sono anche gli interventi per l’altro tratto arginale eseguiti da AIPO, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po.

Il ponte

A Pratoregio, sono in corso anche i lavori per la costruzione del nuovo ponte sulla Roggia San Marco. La demolizione e la ricostruzione dell’infrastruttura sono stati finanziati per 150 mila euro dalla Regione e per 17 mila euro dall’amministrazione comunale. Il nuovo impalcato avrà dimensioni massime in pianta di quasi 6 metri per 13 (un metro in più di larghezza), sarà costituito da una soletta piena in cemento armato su di una struttura a cassone prefabbricato, protetto da barriere laterali fissate sui cordoli longitudinali, manterrà un franco idraulico netto rispetto al livello di piena, vanterà un’unica campata e sarà adeguato per sopportare i carichi previsti dall’attuale normativa stradale.