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Il sindaco cede i poteri al presidente del Consiglio: «Ma è un sacrificio»

Lo ha personalmente ammesso durante la seduta quando ha discusso del punto che non ha ottenuto l’ok della minoranza

Il sindaco cede i poteri al presidente  del Consiglio: «Ma è un sacrificio»
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Il sindaco cede i poteri al presidente del Consiglio: «Ma è un sacrificio». Lo ha personalmente ammesso durante la seduta quando ha discusso del punto che non ha ottenuto l’ok della minoranza.

Il sindaco cede i poteri al presidente del Consiglio

Fa un sacrificio enorme il sindaco Libero Farinelli a cedere i suoi poteri a colui o colei che verrà eletto Presidente del Consiglio comunale di Saluggia.
La nuova figura doveva esser istituita lunedì 26 febbraio ma, a causa delle osservazioni prodotte dall’opposizione guidata da Claudio Relino, i consiglieri hanno scelto di rinviare la seduta al giovedì successivo. E lì, in un’assemblea molto veloce alla quale mancavano solamente due consiglieri di minoranza (Nicoletta Pozzi e Claudio Brentan) è stato modificato lo Statuto comunali. Una modifica non approvata all’unanimità perché se la descrizione precisa dello stemma proposto dalla maggioranza con un emendamento della consigliera Margherita Cotevino ha ottenuto l’ok della minoranza, non è stato così per le scelte legate al Presidente del Consiglio.

Il punto si è chiuso con i soli voti favorevoli della maggioranza

erchè? Perché la maggioranza del sindaco Libero Farinelli ha deciso di istituire la figura del Presidente eletto dai Consiglieri ma non ha voluto assolutamente introdurre anche la figura del vice presidente. Per di più Relino avrebbe voluto che oltre a prevedere questo ruolo, esso fosse eletto tra i consiglieri di minoranza. Infatti, la richiesta di modifica dello Statuto presentato dall’opposizione recitava proprio «Il ruolo di Presidente può essere svolto da un esponente della maggioranza come da uno della minoranza; pertanto, il suo ruolo di garanzia richiede che sia neutrale rispetto alle diverse forze politiche. Se al ruolo di Presidente sarà eletto un esponente della maggioranza, per la figura del Vice Presidente sarà scelto un esponente della minoranza».
Relino, nel corso della presentazione dell’emendamento, aveva precisato che il ruolo del Presidente è un ruolo remunerato, che graverà di circa 3000/3500 euro sul bilancio comunale e proprio per questo pensava che non era necessario approvare il punto con tutta questa fretta: «Mi domando perché non si è potuta costituire una commissione o comunque condividere degli incontri per predisporre le modifiche allo Statuto. Le nostre modifiche proposte servono per creare una garanzia per i gruppi di minoranza, qualsiasi essi siano».
Ma, nonostante la presentazione il primo cittadino ha spiegato: «Da nessuna parte si delega alle minoranze questo ruolo. Io faccio già un grande sacrificio a cedere questo ruolo, per me è un grande passo indietro. Non possiamo accettarlo anche in via cautelativa di assegnare questo ruolo alla minoranza perché finché non si discute va tutto bene, ma poi quando c’è lo scontro diventa complicato».
Al che il punto si è chiuso con i soli voti favorevoli della maggioranza. Ora bisognerà attendere i 30 giorni perché diventi esecutivo il nuovo Statuto.

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