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Il vicesindaco: «L’amianto noi l’abbiamo tolto, le polemiche le lasciamo agli altri»

Iaccheo risponde alle dichiarazioni del capogruppo Ranalli sui lavori a Palazzo Carpeneto

Il vicesindaco: «L’amianto noi l’abbiamo tolto, le polemiche le lasciamo agli altri»
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Amianto su Palazzo Carpeneto. Le parole del capogruppo di minoranza Flavio Ranalli hanno suscitato una reazione nel vicesindaco Giuseppe Iaccheo che segue da vicino tutti gli interventi.

Il vicesindaco: «L’amianto noi l’abbiamo tolto, le polemiche le lasciamo agli altri»

«Un consigliere di minoranza che afferma “Si sa dal 2012 che lì c’era l’amianto” mi fa pensare che Ranalli speculi sulla salute a convenienza. - commenta Iaccheo - Esistono infatti protocolli e regole da seguire in caso di rischio amianto, ma soprattutto tempi da rispettare per la bonifica. “Si sa dal 2012”: oggi, nel 2024, leggo che Ranalli già ne era a conoscenza. Sono passati ben 12 anni e ricordo che Palazzo Carpeneto è ubicato in centro paese, confinando con l’edificio scolastico che accoglie la scuola primaria, la scuola secondaria di primo grado, e la scuola materna».

Iaccheo non le manda a dire...

«Come è già noto a molti Ranalli è un campione di polemiche e promotore di inchieste che non portano a nulla. - prosegue il vicesindaco senza risparmiarsi - Mi chiedo: dove era questo signore nel 2012? Come mai non ha denunciato il fatto in quel tempo? Come mai non ha messo in campo la sua arte polemica contro l’amministrazione allora in carica?
Come continuiamo a ribadire noi siamo quelli dei fatti, le sterili parole le lasciamo agli altri.
Io non ho davvero parole a riguardo, ma posso solo dire che, in un precedente articolo “Addio all’amianto da Carpeneto”, in cui annunciavamo la partenza dei tanto attesi lavori, avevo illustrato nel dettaglio e dal punto di vista tecnico tutte le fasi ed i procedimenti vari che ne avevano rallentato l’avvio e, sempre in quell’articolo, cito testualmente “La cosa però eclatante che mi stupisce molto è che nessuno abbia visto l’amianto, una grossissima lacuna dell’altro progetto, perché ha implicato un aggiornamento del quadro economico non da poco. Anzi, è diventato un altro appalto e la bonifica è sicuramente un aggravio di costi non trascurabile, oltre alle complicazioni di un cantiere per l’amianto. Questo a noi ha implicato più tempo, più ragionamenti per fare tutto in sicurezza”.
Nello specifico, noi abbiamo fatto un intervento sulla messa in sicurezza dello stabile e, compiendo tutte le valutazioni necessarie per procedere, facendo un’analisi accurata, appena ci trovati in una situazione di rischio amianto abbiamo seguito il protocollo coinvolgendo tutti gli enti preposti per procedere a risolvere il problema secondo le tempistiche e le modalità decretate dalla legge. Sostanzialmente, abbiamo agito come chiunque, di fronte ad un “possibile rischio amianto”, avrebbe dovuto procedere».
Iaccheo le cose non le manda certamente a dire, anzi sottolinea tutto ciò che è stato fatto quando hanno scoperto la presenza di queste lastre di eternit.

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