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Impianti sportivi, «Aumenti ingiustificati»

Scoppia il caso

Impianti sportivi, «Aumenti ingiustificati»
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Il rincaro delle tariffe per l’utilizzo degli impianti sportivi ha acceso il dibattito politico nell’ultimo consiglio comunale di martedì 22 luglio. La questione è emersa durante l’approvazione dell’aggiornamento del regolamento per l’uso degli impianti sportivi comunali: il Palazzetto dello sport e la palestra di piazza Martiri. La consigliere di minoranza Bruna Filippi ha criticato apertamente la scelta dell’attuale amministrazione di aumentare le tariffe di poco più del 50%.

Impianti sportivi, «Aumenti ingiustificati»

«Il Comune- ha detto Filippi- è ampiamente in attivo: non è, dunque, logico colpire lo sport, soprattutto a discapito delle famiglie meno abbienti. I costi sono sempre stati mantenuti al minimo dalle amministrazioni precedenti sia con l’ex sindaco Giovanni Corgnati che con l’ex sindaca Anna Rigazio.
Le tariffe sono rimaste invariate sino ad oggi: davvero non si capisce questa svolta repentina».
Filippi ha precisato che affidare la gestione degli impianti sportivi a un soggetto esterno, come avveniva in passato, avrebbe permesso di contenere le spese legate alle utenze, grazie a un loro utilizzo più oculato. In questo modo, a suo dire, si sarebbe evitato l’incremento delle tariffe.
Anche il consigliere di minoranza Diego Marchetti si è espresso in modo critico. «Le nuove tariffe- ha detto Marchetti- penalizzano le famiglie ciglianesi, mentre sembrano favorire chi ha maggiori possibilità economiche: organizzatori di eventi, scuole esterne, soggetti privati».
Di parere opposto la maggioranza che ha difeso l’intervento definendolo un provvedimento su tariffe già basse, soprattutto in relazione a quelle degli altri paesi. «Parliamo di una tariffa base che passa da 2 euro a 5 euro all’ora - ha detto Maurizio Regis vicesindaco - una cifra modesta se confrontata con le tariffe applicate dagli altri paesi. I costi delle utenze sono aumentati: una revisione era inevitabile».

La replica di Testore

E’ intervenuto nel dibattito anche il sindaco Giorgio Testore, riferendo la propria esperienza nel settore sportivo: «Sono stato Dirigente per quarant’anni in una società sportiva, e posso assicurarvi che queste sono tra le tariffe più basse in assoluto che abbia mai visto. Non possiamo mantenere i costi del passato perché la situazione è drasticamente cambiata e le utenze sono aumentate in maniera eccessiva. Sapete quanto ci è costata la palestra e in parte il Polivalente nel 2024? Ben 77 mila euro a fronte di un incasso di appena 4 mila 927 euro: una situazione che non va bene».

Interviene anche l'ex vicesindaco

Sul tema anche l’ex vicesindaco Stefania Crittino, coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia, che tuona: «Palazzetto dello Sport: l’aumento delle tariffe è inefficace e privo di giustificazioni».

«L’amministrazione comunale - prosegue - ha recentemente annunciato un aumento delle tariffe per l’utilizzo del Palazzetto dello Sport, giustificandolo con la necessità di coprire i costi di gestione annuali. Tuttavia, un’analisi attenta dei numeri dimostra che l’effetto concreto di tale rialzo è irrilevante e non risponde all’obiettivo dichiarato».

L’ex amministratrice entra quindi nella realtà i numeri: «Il costo annuale di gestione è di 76 mila euro a fronte delle entrate attese con le nuove tariffe che ammontano a 11 mila euro. Dunque, la percentuale di copertura è solo del 14,5%».

A Crittino a questo punto sorge però una domanda: «Se l’obiettivo era coprire i costi, perché applicare un aumento che garantisce una copertura così limitata? Il messaggio ufficiale all’inizio era chiaro: supportare le famiglie. Oggi, i fatti indicano tutt’altro.
L’effetto politico comunicativo, cioè, approvare un aumento che serva solo a dare l’illusione che “si sta facendo qualcosa” per migliorare i conti, nonostante l’impatto reale sia marginale. Una selezione dell’utenza: solo chi è disposto a pagare di più potrà continuare ad accedere alla struttura, spianando la strada a un’utenza più “gradita” secondo i criteri del nuovo regolamento, sostenuto dal Vicesindaco.
E poi ancora con preludio all’esternalizzazione: l’operazione appare funzionale a giustificare una futura gestione esterna, in cui il nuovo gestore potrà applicare tariffe più alte, con benefici esclusivi per l’ente esterno. Ed infine, una piccola cassa nascosta, è possibile che i fondi raccolti non siano destinati a coprire i costi del Palazzetto, ma a finanziare eventi e iniziative non direttamente collegate alla struttura.
Resta dunque una sola domanda: se l’aumento non copre i costi e non aiuta le famiglie, perché allora farlo? E soprattutto: chi trarrà davvero vantaggio da questo aumento di tariffe?».