“Sono contento di questo invito – ha dichiarato Cirio con accanto Ruzzola e Tronzano – perché, peraltro, io sono di Alba e quei momenti del 1994 li ho vissuti anche in modo tragico. Nello stesso tempo, però, [li abbiamo vissuti] come siamo abituati noi piemontesi, in modo costruttivo. Nel senso che anche da una tragedia, anche da un momento così difficile, noi siamo usciti più forti, perché oggi noi abbiamo il sistema di protezione civile migliore d’Italia. Questo ci viene riconosciuto da tutti. Questo [sistema] include i nostri volontari della Protezione Civile, dell’AIB che lavorano sul territorio del Piemonte. Tutto è nato all’indomani della grande alluvione del 1994. Credo che la logica sia un po’ questa: cioè, da un ponte che serviva per recuperare a un disastro che avevamo subito dalla natura, nasce poi l’occasione di fare una festa, che è un po’ lo spirito delle feste in Piemonte.
Se voi pensate: “Noi non facciamo mai festa se non dopo aver lavorato”. È una cosa che a me ha sempre colpito. Le feste che fanno le mondine nelle risaie si fanno dopo aver raccolto, la festa della vendemmia si fa dopo aver fatto la vendemmia. Ma anche quando facciamo le case, quando costruiamo una casa e arriviamo al tetto, facciamo festa, ma dopo aver lavorato, dopo averla costruita, e per riprendere stimolo e forza per completarla. Ecco, lo spirito delle feste fatte con quello che è l’atteggiamento sabaudo che noi abbiamo come piemontesi è proprio questo, e credo, sindaco, che tu lo abbia interpretato al meglio.
Peraltro, ho letto che eri già assessore quando è nata questa manifestazione che oggi ritorna e che oggi coinvolge i borghi, le frazioni, i comuni vicini, anche con lo spirito della nostra enogastronomia, che poi è un qualcosa di bello che ci unisce e che attira anche tanti turisti.
Ormai il turismo in Piemonte vale più del 10% del PIL della nostra regione. Pensate che il turismo in Piemonte vale più di quanto non valga il turismo per la Sardegna, per darvi solo un’idea della forza di una regione come la nostra. E quindi queste manifestazioni vanno in questa direzione.
Sono io, sindaco, che ti ringrazio, ti rinnovo la nostra disponibilità. Sono contento che abbiate aderito ai distretti del commercio. Sono contento che la tua amministrazione sia sempre anche pronta a cogliere tutte le opportunità che noi come regione cerchiamo di mettere in campo. Perché sono belli i consigli, ma nelle Langhe, la mia terra, dicono “metà consei e metà sold” (metà consigli e metà soldi).
Ed è vero, soprattutto quando i soldi li pagate voi, perché se c’è una cosa a cui noi puntiamo tanto è far ritornare nei comuni, nelle comunità, le risorse economiche che le comunità hanno pagato per tanti anni, a volte senza vedere tanto indietro.
Infine concludo complimentandomi col vostro parroco. Non c’entra niente, ma mi complimento già per come è vestito, perché io apprezzo molto, ritengo che è un po’ come la divisa. La divisa ha un valore sacrale per certi versi. E poi lo ringrazio perché interpreta appieno quello che è lo spirito della Chiesa che abbiamo avuto nel nostro Piemonte. Noi abbiamo avuto la fortuna da sempre, li hanno chiamati i Santi Sociali i nostri, per cui la fortuna di avere una Chiesa che si occupava dello spirito, ma si occupava anche dei problemi reali delle persone, dei problemi del lavoro, dei problemi sociali, della vita vera. Faceva sì che i parroci si impegnassero attivamente proprio nella vita delle nostre comunità. Credo che tu questo lo stia rappresentando al meglio.
Noi ti ringraziamo insieme al ringraziamento a tutto il mondo del volontariato perché senza di loro i nostri comuni non vanno da nessuna parte. Lo sanno bene i nostri sindaci.
Ringrazio la banda musicale di Verolengo. Le bande ci sono sempre. Stamattina ero a San Damiano alle 8.30, ma la banda c’era. Perché la banda è festa. Ed è anche il motivo per cui abbiamo lavorato tanto per rifinanziare la legge regionale che sostiene tutto il sistema dell’Anbima e delle bande piemontesi, perché ci crediamo tanto e vi siamo davvero molto riconoscenti.
Così come siamo riconoscenti a tutti i volontari.
Una parola per gli Alpini la dico, e la dico sempre, perché siamo un po’ tutti Alpini, no? Noi dobbiamo sempre rispolverare lo spirito Alpino. Sapete qual è lo spirito Alpino? Gli Alpini dicono che quando sei in marcia e lo zaino di quello che marcia di fianco a te gli diventa un po’ pesante, per qualche metro dobbiamo aiutarlo a portarlo noi. È uno spirito bello, è uno spirito vero ed è uno spirito che io credo incarni appieno l’orgoglio di noi piemontesi.
Grazie, sindaco. Grazie e buona festa a tutti”.
Andrea Gavazza, Città Metropolitana
Per la Città Metropolitana è intervenuto Andrea Gavazza, anche sindaco di Cavagnolo.
“Sono qui oggi in rappresentanza della Città Metropolitana, quindi vi porto i saluti del sindaco Stefano Lo Russo, e ci teniamo molto a essere qui. Tra l’altro c’è anche il sindaco francese e tanti rappresentanti delle istituzioni, quindi questo è un motivo di vicinanza e amicizia verso di te e verso la tua amministrazione. Direi che il primo applauso va all’amministrazione di Verolengo che si propone per riproporre questa bella manifestazione, la sagra del ponte.
Su quel ponte [San Sebastiano-Verolengo] la città metropolitana è stata presente nel mese di aprile, lo saprete. Ero anche col sindaco di San Sebastiano a visionare il ponte. Sembrava dovesse venire un’alluvione ed è arrivata, ma quel ponte è un ponte forte, alto, con ampie aree golenali, quindi la piena del fiume è trascorsa senza colpo ferire. È stato chiuso precauzionalmente, ma in quelle ore, in quel giorno in cui è stato chiuso, abbiamo capito e percepito la distanza tra territori invece molto uniti da questo ponte così importante che è nato dopo un’alluvione. Territori così prossimi, la pianura e la collina, il Chivassese si contraddistingue da questi due elementi.”
Io stesso sono testimone di questo perché chi mi conosce sa quanto mi è caro questo paese. Per venire a Verolengo ci venivo spesso, facevo il giro da Crescentino. E poi invece questo ponte ci tiene più uniti, più vicini.
L’ha accennato anche la sindaca Giachello: adesso abbiamo sia il distretto del cibo che il distretto del commerci0. Il Distretto del cibo nasce in queste settimane anche con un atto notarile, un progetto finanziato da Regione Piemonte. Voi siete di un’area di distretto: abbiamo il distretto del Canavese occidentale della Dora con capofila Verolengo di sei comuni. Dall’altra parte abbiamo il distretto del commercio del Monferrato Torinese con capofila Cavagnolo. Siamo due territori che certamente cercano di darsi da fare, molto vivaci, e questo ponte è sicuramente un simbolo.
Oggi siamo tutti qui in piazza e sul corso principale di Verolengo perché questa è una bella cittadina che certamente è un simbolo importante di un territorio più ampio come il Chivassese. Viva Verolengo e buona sagra a tutti”.
Don Valerio D’Amico
L’intervento di don Valerio D’Amico, parroco di Verolengo.
“ Le prediche di oggi le ho già fatte, quindi chi c’era le ha ascoltate. Mi veniva in mente, mentre sentivo parlare il sindaco Bava, dell’importanza del ponte e dell’unità. Ecco, ponti ma non muri, sono parole che potrebbero sembrare retoriche, no?. Anche in questo, anche la Chiesa in questo sta camminando per cercare non di unire le comunità, ma di unire gli sforzi. Ecco che allora festeggiare un ponte ci fa guardare al futuro e certamente all’unità. E anche ricordare, come abbiamo già fatto in altre occasioni, il gemellaggio con la Francia ci ricorda anche questo. La possibilità che insieme non è insieme è più bello, ma insieme siamo sempre più forti”.
Paolo Ruzzola, Forza Italia
L’intervento di Paolo Ruzzola, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale.
“Vi devo dire che il mio collega Andrea Tronzano, assessore al bilancio, a dire la verità, questa mattina mi aveva consegnato un cappello. Mi ha detto “Senti, se riesci a raccogliere qualcosa per la regione ci può far conto, no?”.
Ma da tutte parte ci fa sempre piacere poter sostenere le realtà locali, sostenere questo tipo di iniziative perché qui passa la vita sociale di ogni comune, di ogni comunità.
E quindi è evidente che la regione da sempre, devo dire dal mandato precedente, quindi quando abbiamo iniziato con il nostro governatore capitano Alberto Cirio, ci siamo focalizzati con l’attenzione ai territori più esterni. Quindi ai comuni che costituiscono la nostra provincia, che costituiscono in termini generali le province di tutta la regione, ma proprio per cercare di dare attenzione ai territori che ne hanno più bisogno.
Le grandi città, tutti lo sappiamo, tendono a potersi difendere in modo diverso, ma le piccole realtà hanno bisogno dei livelli istituzionali superiori, quindi della città metropolitana, come ha ricordato il rappresentante prima, della regione Piemonte.
E per questo noi siamo qui solo a testimoniare che noi ci siamo. Quindi Rosanna come Bava e quant’altro per il territorio, per tutti voi. E quindi auguro una buona festa, lasciando poi le parole conclusive al nostro governatore Alberto Cirio.
Lidia Albano, Pro Loco di Verolengo
L’intervento di Lidia Albano, della Pro Loco di Verolengo.
“Il sindaco Bava mi ha fatto ricordare queste difficoltà che molti hanno vissuto con la caduta del ponte di Chivasso. A quell’epoca io lavoravo all’ITIS, per cui avevamo tutti i ragazzi, la maggior parte dei ragazzi, che venivano dalla collina. C’è stato un disagio che ha coinvolto non soltanto i ragazzi che dovevano partire presto e arrivare a Chivasso, ma anche tutto il personale, perché abbiamo stravolto tutto l’orario e i turni, e venivano addirittura di pomeriggio a fare le lezioni. Questo per dire che per fortuna questo periodo è stato superato. Abbiamo un nuovo ponte, abbiamo una comunicazione molto più fluida, per cui siamo ben contenti oggi di ricordare questo avvenimento. Ringrazio comunque l’amministrazione comunale che ci ha coinvolti ancora una volta”.