La centralina non si farà
«La Giunta Barberis evidenzia l’importante risultato conseguito dall’Amministrazione Comunale al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma».
«La Giunta Barberis evidenzia l’importante risultato conseguito dall’Amministrazione Comunale di Saluggia al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma: l’impianto idroelettrico “Farini”, che la società Idropadana avrebbe voluto realizzare sulla Dora Baltea nell’area vincolata del parco del Po, non si farà».
La centralina non si farà
L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Firmino Barberis, attraverso l’assessore Adelangela Demaria spiega: «Lo ha stabilito la sentenza recentemente depositata dal Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma che ha deciso, riunendoli, i vari ricorsi sorti al riguardo. Il lungo contenzioso (iniziato nel 2017) ha visto il Comune chiamare in causa, da una parte, all’Ente di gestione del Po e delle aree protette della Collina Torinese che alla fine ha fatto “retromarcia” ritirando il parere favorevole all’intervento (recependo nella sostanza le critiche svolte dal Comune di Saluggia con il ricorso) e dall’altra opponendosi ai ricorsi presentati dalla Delta Idro nei confronti della nuova decisione dell’Ente Parco e della Provincia, con domande di risarcimento danni di oltre 8 milioni di euro (che sono state integralmente respinte).
La Giunta Barberis si ritiene soddisfatta del risultato conseguito a tutela del nostro territorio e dell’ambiente e ringrazia l’avvocato Stefano Cresta di Torino (responsabile del team legale che ha seguito il Comune) per l’ottimo lavoro svolto, assistendo l’Amministrazione nel complicato e delicato caso».
Bocciato anche dalla Commissione
Una vicenda iniziata molti anni fa quando l’Ovest Sesia aveva presentato il progetto: «Ricordo che il progetto era stato esaminato dalla Commissione ambiente - spiega Franco Pozzi - e in particolar modo Gian Piero Godio (membro della Commissione ma anche attivista di Legambiente e Pro Natura) aveva proposto delle osservazioni. Più precisamente sottolineava come il piano di gestione non permettesse questa centralina. Il progetto era stato già approvato dal Parco del Po e dalla Provincia ma la Regione, dopo aver ricevuto la nostra documentazione, aveva espresso un parere contrario. A quel punto, la società proponente ha presentato ricorso a quel parere negativo ma ormai la Commissione ambiente non era più attiva e così l’Amministrazione ha proceduto con la nomina di un legale».