La città piange il Gigante buono
E’ metà mattinata, infatti, quando arriva la conferma della scomparsa all’età di soli 46 anni di Maurizio Montin per un malore improvviso.
Una domenica di festa, quella del 22 agosto, si è trasformata in un giorno di dolore per molti crescentinesi e non. E’ metà mattinata, infatti, quando arriva la conferma della scomparsa all’età di soli 46 anni di Maurizio Montin per un malore improvviso.
La città piange il Gigante buono
Una notizia che ha lasciato sotto choc tutti coloro che avevano avuto la fortuna di conoscerlo, di poter trascorrere con lui del tempo sia sul posto di lavoro dove era molto apprezzato che durante la vita sociale, perché lui prendeva parte ai tanti eventi che si svolgevano in città.
Maurizio Montin, classe 1975, infatti era residente in frazione Campagna di Crescentino. Quella frazione dove è cresciuto e dove in molti lo ricordano nei momenti conviviali come la castagnata autunnale e gli altri eventi, anche religiosi.
Maurizio da quasi una decina d’anni, più precisamente dal 2013, era entrato a far parte anche della famiglia dell’Ecs Basket, società nella quale il figlio gioca. Come ricorda anche l’ex presidente Davide Rosmo, era stato proprio lui a proporgli di entrare nella società.
I ricordi
Rosmo nel suo intervento ha descritto alla perfezione questo papà: «Quel gigante in mezzo alla nuvola di "nanetti" che correvano all'impazzata in lungo ed in largo sul parquet del palasport rappresentava un riferimento sicuro e bonario per tutti quanti. E se all'inizio era la sua fisicità ad impedirgli di non farsi notare, col passare del tempo si guardava a quel papà ogni volta che c'era un problema da affrontare, sapendo che in qualche modo egli avrebbe trovato il modo di risolverlo. E con il papà guadagnammo anche un nonno ed una mamma che, senza la necessità di doverglielo chiedere, si misero a disposizione di tutti per contribuire alle necessità del basket crescentinese». Una società che domenica ha perso un pezzo di sé, un papà che ha sempre lavorato in silenzio, senza voler mai un ringraziamento, senza mai aver preteso nulla. Come d’altronde succedeva nel corso degli altri eventi.
Maurizio però in questi anni si è fatto apprezzare anche sul posto di lavoro per la sua grande professionalità e disponibilità.
Per anni, fino alla chiusura dello stabilimento, ha lavorato alla Teksid di strada del Ghiaro, poi il trasferimento alla Fiat di Mirafiori a Torino.
Uno splendido ricordo arriva dal collega e amico Lorenzo Bena: «Ciao Mauri, collega mio, collega di tutti noi della Teksid di Crescentino, papà esemplare, ma soprattutto amico, confidente e talvolta consigliere. Amavi il basket più di ogni cosa. Caro Nicolas, il tuo papà è stato per me personalmente come un fratello, ma penso un po’ per tutti noi dell'Ecs e non solo anche al di fuori. Ci siamo sempre rispettati e siamo sempre andati d'accordo, un amico di tutti. Ti ringrazio soprattutto da parte di mio figlio Emanuele, che con te è cresciuto con lo spirito giusto del gioco, della fratellanza, ma soprattutto del rispetto del prossimo, in campo e fuori crescendo con valori sani consolidati. Un abbraccio grande amico mio ovunque tu sia».
Maurizio insomma ha lasciato uno splendido ricordo di se.