«La Croce Rossa ha ridato speranza e sorrisi ad Antonio, giovane autistico»
Mamma Rosanna e papà Domenico sono molto contenti di questo importante opportunità
Trascorreva le sue giornate chiuso nella sua camera da letto, davanti alla tv o ai video giochi. Parlava poco, anche con la sua famiglia. Si era isolato, diceva sempre che lui non avrebbe avuto un lavoro, degli amici, una compagna. Insomma, per lui la vita era nera. E tutto per colpa di quella disabilità che non gli permetteva di esser come gli altri. Parole che Antonio Quaranta ha spesso confidato a mamma Rosanna e papà Domenico che però non si sono mai persi d’animo. Due genitori che sono sempre stati a fianco di loro figlio, anche nei momenti peggiori.
Una nuova vita per Antonio
«Antonio ha frequentato le scuole dell’obbligo a Crescentino, poi il diploma di perito informatico dopo cinque anni di studi a Santhià. - raccontano i genitori – Il suo autismo non l’ha di certo fermato, ha svolto il percorso di studio che preferiva e dopo l’esame di maturità, ha frequentato il centro Sfere a Chivasso.
Certo, per Antonio la vita non è stata facile. Ha dovuto fare i conti con l’autismo. Una volta terminati gli studi, aveva il desiderio, come tutti poi, di lavorare, di esser autonomo. Ma non riusciva a trovare un’occupazione. Non riusciva a trovare un’azienda che volesse assumerlo. E così ha iniziato a deprimersi perché lui voleva, come il fratello di un anno in meno, avere una propria autonomia. Perché a 22 anni non voleva pesare ancora sui genitori».
Antonio ha cercato lavoro per due anni ma senza mai avere un riscontro positivo. Mai un periodo di prova, mai un’opportunità per comprendere se lui potesse o meno entrare nel mondo del lavoro. Poi la luce.
«Lisa è stata l’educatrice di nostro figlio per moltissimi anni – raccontano i genitori – E’ stata lei ad aprirci le porte verso il mondo del servizio civile. Lisa, infatti, ci ha informati che c’era la possibilità di candidare Antonio per questa esperienza annuale in Croce Rossa a Crescentino. Così abbiamo compilato i moduli, non avevamo grandi speranze viste le esperienze passate. E invece no. E’ l’estate quando arriva la comunicazione che Antonio era stato inserito nel progetto.
Nei suoi occhi, quando ha avuto la lieta notizia, abbiamo visto la speranza. E’ tornato a credere che qualcosa di bello potesse esserci anche per lui».
«La Croce Rossa ci ha ridato speranza e sorrisi»
Antonio ha preso servizio il 19 settembre. Era entusiasta e raggiante, aveva una grande voglia di mettersi alla prova ed imparare.
«Da quel giorno nostro figlio è completamente cambiato – raccontano mamma e papà – Lo hanno accolto come un ragazzo normale ma rispettando le sue difficoltà. E’ assegnato due giorni al centralino mentre gli altri tre giorni segue un corso.
E’ un Antonio diverso: è raggiante, speranzoso e allegro. Si sente accettato dalla società. Si sente importante. Sta cercando di imparare. Certo sbaglia ma sta migliorando molto.
Ora ha degli amici, delle persone che lo apprezzano anche fuori dall’ambiente famigliare».
Lui è veramente rinato tant’è che mamma e papà anche a casa lo vedono sorridere, parlare e li aiuta anche nei semplici lavori di casa, come apparecchiare la tavola. Tutte cose che prima non faceva.
«Sono felice di vederlo così, mi si apre il cuore vederlo sorridere» confessa mamma Rosanna che sogna che questa esperienza possa esser vissuta anche da altri ragazzi nella sua situazione. Perchè Rosanna e Domenico vogliono proprio lanciare un messaggio agli altri genitori: «Vogliamo dare speranza alle famiglie che vivono la nostra stessa situazione. C’è una luce in fondo al tunnel. Non è tutto nero, la vita vi sorriderà».
Antonio sta vivendo un’esperienza bellissima grazie al comitato crescentinese della Croce Rossa guidato da Vittorio Pasteris.
Al termine del servizio civile ha già espresso la sua volontà: entrare a far parte del mondo del volontario della Croce Rossa. E mamma e papà ne sono felici.