La quiete dopo la tempesta
TARI e sosta: archiviato lo scontro in Consiglio, i commercianti inviano le proprie richieste al sindaco Castello

Innalzamento della soglia del regolamento TARI da 500 a dieci mila euro; un tavolo di lavoro per ridefinire in futuro i criteri di calcolo della TARI; istituzione sperimentale per un anno di zone a disco orario e pomeriggi gratuiti per favorire gli acquisti.
La quiete dopo la tempesta
Queste, in estrema sintesi, le richieste presentate ufficialmente (con una PEC) al sindaco Claudio Castello da Ascom Confcommercio, che in questo modo vuole riportare sui «tavoli istituzionali» il durissimo scontro che nelle ultime settimane ha visto contrapposti amministratori e commercianti.
Il punto zero (o meglio di non ritorno) è stato il Consiglio Comunale di lunedì 19 maggio, quando sono emerse in modo netto le diverse posizioni.
A questo punto non resta che attendere l’evoluzione della querelle, che lunedì 26 avrebbe potuto vivere un nuovo capito con un flash mob in piazza Dalla Chiesa annullato in attesa delle risposte di Palazzo Santa Chiara.
Se sulla TARI, stando anche a quanto dichiarato dall’assessore Chiara Casalino, non sembra esserci trippa per gatti, un’apertura sembra arrivare dal fronte parcheggi, con la possibile istituzione di finestre di sosta gratuite.
Toni esasperati
Difficile, comunque, parlare di pace tra commercianti e Giunta.
Nella giornata di venerdì 23, infatti, un comunicato dei gruppi di maggioranza ha reso noto un episodio avvenuto poche ore prima ai danni del figlio di un assessore.
«Accade a Chivasso - si legge - che in una seduta di Consiglio Comunale il pubblico, composto per lo più da commercianti, contesti rumorosamente la maggioranza per aver aumentato la tassa rifiuti. Ed accade, sempre a Chivasso, alcuni giorni dopo, che il figlio di un assessore venga pesantemente minacciato in strada perché "sei il figlio di uno di quelli che hanno aumentato la Tari!".
La demagogia sparsa a piene mani da alcuni consiglieri comunali della minoranza, ed amplificata a dismisura sui social, sta dando i primi, velenosi frutti.
È bene ricordare che l'aumento della Tari è da considerarsi quasi alla stregua di un "atto dovuto", in quanto l'aumento tariffario è determinato da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e non dalla singola Amministrazione comunale. L' aumento tariffario coinvolgerà, quindi, tutti i Comuni facenti parte del nostro bacino territoriale. Ai singoli Comuni è consentito soltanto una minima autonomia di gestione tariffaria, ma a coloro che intendono fare politica mettendo al primo posto la demagogia ed il più bieco populismo questo non interessa. Nel fornire la più totale solidarietà al ragazzo oggetto di questa intimidazione ed alla sua famiglia, auspichiamo che i toni della polemica politica rientrino al più presto nell'alveo del confronto civile e democratico».
Il collegamento tra gli insulti (subito condannati con forza) e quanto avvenuto in Consiglio non è però piaciuto né alla minoranza né ai commercianti (anche perché pare che le parole siano state pronunciate da un non appartenente alla categoria).
Per Clara Marta, di Forza Italia, «Proprio per la serietà dell’episodio, dobbiamo essere chiari: non si può strumentalizzare un atto così doloroso per mettere a tacere il dissenso o screditare chi solleva questioni legittime. Le critiche politiche – anche forti – fanno parte del confronto democratico. La violenza, invece, va isolata, condannata e mai confusa con il diritto di parola».
Bruno Prestia, di Per Chivasso, «Usare questo triste episodio per scaricare inesistenti colpe all' opposizione, è vile almeno quanto quello che è successo.
Facciano i nomi, invece di accusare alla cieca…
Se la maggioranza non è stata in grado di gestire una sala piena di commercianti e gente comune, che era lì solamente per ascoltare, ma si è trovata 4 agenti della Polizia Municipale schierati davanti agli scranni, quasi a voler dire non avvicinatevi, se l'amministrazione non è stata in grado di dialogare ma soltanto di minacciare lo sgombero dell'aula ai primi brusii, che ha causato l'immediato abbandono della sala da parte della numerosa platea, forse dovrebbero farsi un esame di coscienza su come stanno conducendo l'attività amministrativa».