il caso

La Regione vuole riaprire il Tribunale di Chivasso

Il Consiglio ha approvato un nuovo Disegno di legge, criticato dalla minoranza. Ma i locali non ci sono più

La Regione vuole riaprire il Tribunale di Chivasso
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Durante l’ultima seduta, giovedì 4 aprile, il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato a maggioranza un disegno di legge che chiede al Ministero della Giustizia, attraverso apposite convenzioni, d’istituire nuovamente alcuni tribunali e procure soppressi nel 2012 dal governo nazionale, per operare una riorganizzazione complessiva degli uffici giudiziari.

La Regione vuole riaprire il Tribunale di Chivasso

Il provvedimento aveva riguardato i tribunali di Pinerolo, Saluzzo, Mondovì, Alba, Acqui Terme, Tortona e Casale Monferrato, con importanti ricadute sull’accessibilità ai servizi da parte dei cittadini. La proposta prevede, inoltre, che a certe condizioni, possano essere istituiti nuovi tribunali ordinari nelle città in cui avevano sede alcune delle 220 sezioni distaccate soppresse dal medesimo provvedimento: tra questi, il Tribunale di Chivasso.

La chiusura dello stesso, una decina di anni fa, aveva sollevato non poche proteste, ma nessuno era riuscito a far modificare la nuova geografia della Giustizia. A complicare le cose, nell’ipotetico cambio di rotta (poco probabile per carità) il fatto che i locali non siano più disponibili: in via Siccardi, infatti, si è insediata la Compagnia della Guardia di Finanza, e una nuova sede ad oggi potrebbe essere trovata (in spazi pubblici) solamente a Palazzo Einaudi.

Come spiegato dalla Giunta nella precedente seduta di Commissione, diverse Regioni si sono mosse nei confronti del Governo segnalando le loro esigenze e il ministro avrebbe già in programma diversi sopralluoghi. Il Piemonte vuole inserirsi, quindi, in questo progetto di riorganizzazione con delle sedi da riaprire.

Il caso

Critico sui tempi il relatore di minoranza, Maurizio Marello (Pd): «Dopo 10 anni non sappiamo se è stato raggiunto l’obiettivo economico di quel decreto legislativo, il Ministero della Giustizia non ha mai pubblicato un’analisi, quindi immaginiamo che i risparmi non si siano realizzati e i cittadini hanno subito e continuano a subire un grave disservizio. Questa proposta può anche essere positiva, ma non capiamo perché siamo arrivati all’ultimo giorno, la regione è in forte ritardo. Dobbiamo insistere sul tema delle risorse, i tribunali riaperti devono
funzionare».

Per Ivano Martinetti (M5S) «Siamo di fronte a uno spot elettorale, all’ennesimo episodio di “annuncite”. Non ci risulta alcuna proposta al Parlamento approvata negli ultimi decenni e sarà veramente difficile che succeda questa volta. Questa Giunta avrebbe dovuto muoversi con largo anticipo come hanno fatto le altre regioni e la soluzione non può essere una legge presentata in fretta l’ultimo giorno, rischiamo che sia una nuova presa in giro del territorio»

«Abbiamo contestato questo Ddl nel metodo - ha spiegato Giorgio Bertola (Ev) - poteva essere presentato molto prima e sappiamo, inoltre, il pochissimo peso che hanno le proposte di legge al Parlamento nazionale. A noi sembra un’iniziativa puramente elettorale che serve magari a far uscire un comunicato stampa, ma di nessun effetto concreto».

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