CHIVASSO

«La Sanità è in codice rosso: difendiamola»

«Coordinamento per il diritto e la tutela della salute e alle cure» si mobilità in vista della manifestazione nazionale

«La Sanità è in codice rosso: difendiamola»
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«Quando tutto sarà privato... saremo privati di tutto». É questo lo slogan che la Cgil, numerose associazioni del territorio e professionisti del settore sanitario stanno portando avanti mobilitandosi sul territorio per portare l’attenzione sul tema della sanità pubblica, in vista della manifestazione regionale lanciata dal «Coordinamento per il diritto e la tutela della salute e alle cure» che si terrà sabato 27 maggio, alle 14, in piazza Carducci a Torino.

«La Sanità è in codice rosso: difendiamola»

Lunedì 22 maggio in tutta la Città Metropolitana si è svolto il primo giorno di volantinaggio per promuovere la protesta, e il sindacato ha volantinato all’ingresso dell’ospedale civico di Chivasso mentre il giorno successivo nel mercato rionale di via Bradac sempre a Chivasso. Per dare forza alla manifestazione, in tutte le province piemontesi si sono costituiti coordinamenti e comitati territoriali: il Coordinamento di Torino raccoglie le adesioni di oltre 20 tra associazioni di promozione sociale e ordini professionali.
Nei giorni scorsi si sono tenute assemblee pubbliche e incontri con la cittadinanza per spiegare le ragioni della mobilitazione, a difesa del servizio sanitario universalistico e pubblico. Sono stati stampati 45mila volantini che verranno distribuiti e diffusi in oltre 300 luoghi pubblici e privati: gli ospedali torinesi Molinette, Sant’Anna, Regina Margherita, Cto, Giovanni, Bosco, Maria Vittoria, Martini, Mauriziano, Valdese, Koelliker, Gradenigo, gli ospedali e poliambulatori di Pinerolo, Rivoli, Moncalieri, Ivrea, Cirè, Chivasso, Orbassano, Torre Pellice, Pomaretto.

I motivi

Il Coordinamento per il diritto e la tutela della salute e alle cure sottolinea che: «La salute è un diritto inalienabile, aumenta l’entità delle liste d’attesa e si aspettano mesi per una visita specialistica o per gli interventi.
Continua inoltre la desertificazione della sanità territoriale: si costringe chi ha delle urgenze a ricorrere al privato a costi sempre più elevati. Eppure il servizio sanitario nazionale è finanziato dalla fiscalità generale e se previsto, dalla partecipazione della persona (ticket , concorso alla retta in strutture sociosanitarie, parte dei costi delle cure domiciliari in lungo assistenza) secondo un criterio di progressività, cioè secondo le possibilità di ognuno.
Questa condizione penalizza soprattutto le persone anziane che della sanità hanno sempre più bisogno. La comune necessità e la indispensabile equità riposte nel servizio sanitario nazionale richiedono oggi una mobilitazione di coscienze e di azioni per tutelarne i principi, la natura e il funzionamento: abbiamo bisogno della sanità pubblica e la sanità pubblica, per continuare a essere tale, ha bisogno della partecipazione di tutti e tutte».

«La Salute non è una merce! E’ necessario battersi per una sanità pubblica in grado di garantire un diritto alla salute universale e gratuito; occorre ricostruire una sanità territoriale e investire sulla prevenzione.
Vogliamo sensibilizzare i cittadini a partecipare alla grande manifestazione regionale a difesa dalla sanità pubblica e per questo abbiamo effettuato i volantinaggi e organizzato l’incontro pubblico di oggi, mercoledì 24 maggio in preparazione della manifestazione regionale sulla sanità del 27 maggio a Torino.

E’ giusto intervenire per dare un chiaro segnale perchè la situazione sta diventando insostenibile. La nostra Costituzione obbliga lo Stato a garantire la salute delle cittadine e dei cittadini e per questo esiste una legge sui tempi di attesa che va dalle 72 ore per le urgenze sino ai 120 giorni per visite o esami programmati» dice la sindacalista Alfonsina D’Onofrio.

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