LIVORNO FERRARIS

«Lana di roccia, l’impianto non si fa»

L’annuncio di Franco Sandra dopo esser venuto a conoscenza della rinuncia da parte della ditta

«Lana di roccia, l’impianto non si fa»
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«L’impianto di trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi, in particolare la lana di roccia, non si farà». E’ questo l’annuncio del sindaco di Livorno Ferraris.

«Lana di roccia, l’impianto non si fa»

«L’impianto di trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi, in particolare la lana di roccia, non si farà». E’ questo l’annuncio del sindaco di Livorno Ferraris, territorio sul quale si sarebbe dovuta realizzare la centrale, Franco Sandra non appena venuto a conoscenza della lettera con la quale l’azienda rinuncia definitivamente alla costruzione.

Dunque, dopo le tante discussioni sul futuro della Cava Coppa, ecco che arriva la chiusura del capitolo. Una chiusura per certi versi inaspettata ma che soddisfa non solo l’Amministrazione Sandra ma anche quella di Cigliano del sindaco Diego Marchetti, la Coldiretti e moltissimi cittadini.

«Ho avuto notizia della rinuncia - commenta Sandra - Noi, come Amministrazione avevamo segnalato le questioni sulle quali eravamo in disaccordo, principalmente quello legato alla viabilità che veniva stravolta per consentire le attività di questo impianto che era stato proposto che necessitava di un numero importante di passaggio di mezzi. A fronte di questa situazione, prendendo atto dei dubbi della Coldiretti, abbiamo lavorato uniti in questa direzione. Con noi ha anche collaborato il Comune di Cigliano. Per quanto riguardava invece la questione inquinamento, ci sono degli Enti preposti dunque non entro nel merito di questa questione».

«Ci riteniamo contenti dell’obiettivo raggiunto» conclude Sandra.

L'Amministrazione Marchetti

«Siamo lieti ed orgogliosi di comunicare che le iniziative intraprese per sensibilizzare alla problematica ambientale ed quella produttiva dei nostri agricoltori abbiano portato ad uno storico risultato, ossia che l'impianto di trattamento dei rifiuti (lana di vetro e di roccia) non verrà più realizzato. - spiega l’Amministrazione Marchetti - Un grazie ai coltivatori che ci hanno sostenuto e di cui ci siamo fatti portavoce e al Comune di Livorno (sul cui territorio si doveva realizzare) per aver compreso i rischi potenziali, per l'ambiente, le coltivazioni e per l'irrigazione. Un ottimo lavoro di squadra tra amministrazioni e funzionari».

L'opposizione

A festeggiare anche il consigliere di minoranza Federico Pizzamiglio che commenta: «Io esprimo grande soddisfazione ma anche sollievo. Sollievo di aver fatto qualcosa per la salute dei nostri concittadini perché ho posto l’attenzione e i riflettori su questa vicenda a partire da dicembre 2021 perché avevamo preso consapevolezza dell’installazione di questa centrale di rifiuti dai giornali. Era un qualcosa di inconcepibile perché nelle tematiche ambientali e della salute debba essere assolutamente un argomento trattato in Consiglio, l’organo rappresentativo della cittadinanza. Avevamo fatto una specifica mozione con la richiesta di convocazione di un Consiglio straordinario. Questa mozione era stata trattata al 21 dicembre 2021. La mia mozione era stata accolta dicendo che bisognava impegnarsi per il futuro a trattare questi argomenti in Consiglio perché era inconcepibile venirlo a sapere dai giornali. Poi una delibera di intenti del marzo 2022 nella quale si rimarcava l’importanza di discutere di queste tematiche in Consiglio. Ovviamente da quando abbiamo posto l’attenzione, c’è stato un controllo da parte dei funzionari che hanno svolto il controllo della documentazione, verificare le carenze. Ora siamo arrivati alla rinuncia probabilmente dettato dall’aumento dei costi di realizzazione dell’impianto che non erano stati preventivati. Sicuramente si dirà che non verrà fatto per motivi burocratici ma a me piace parlare della salute dei cittadini in maniera più concreta. Noi siamo stati i primi ad accendere i riflettori su questa vicenda che ha quindi imposto l’Amministrazione comunale a prestare la massima attenzione. Come questo, venerdì scorso abbiamo presentato una mozione sul termovalorizzatore di Cavaglià».

Anche la collega Chiara Barone interviene: «È un tema verso il quale sono particolarmente sensibile e per il quale nello scorso mandato mi ero esposta con il mio gruppo e il Consigliere indipendente Pizzamiglio. Ci eravamo infatti resi portavoce delle preoccupazioni dei nostri concittadini che vedono quotidianamente il nostro territorio sempre più sfruttato, perdendo le caratteristiche tipiche di un’area agricola e che grazie alle sue eccellenze è conosciuta in tutto il mondo. Non mancavano perplessità anche riguardo l’impatto sulla salute dei cittadini, per noi priorità assoluta: le risposte che ci erano state fornite non erano state sufficienti. Non posso che essere quindi contenta di apprendere la notizia della rinuncia all’istanza».

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