sul Piano estrattivo

L’assessore Andrea Tronzano fa chiarezza: «L’informazione c’è stata»

Puntualizza che il Prae è attento ai bisogni reali dell’economia nel rispetto dell’ambiente

L’assessore Andrea Tronzano fa chiarezza: «L’informazione c’è stata»
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Torniamo a parlare del Piano Regionale per le attività estrattive (PRAE), di cui ci eravamo già occupati la scorsa settimana ospitando un intervento del vicepresidente del consiglio regionale Valle. Che lanciava il seguente allarme: «Lo sapete che amplieranno la cava di Rondissone (in località Ronchi e Campagnetta), così come quella di Brusasco e lo stesso succederà alla cava in frazione Boschetto a Chivasso?».

L’assessore Andrea Tronzano fa chiarezza: «L’informazione c’è stata»

Questa settimana a intervenire è l’assessore Andrea Tronzano che fa alcune precisazioni.
«Il PRAE, a differenza di quanto affermato dal consigliere Valle, è fortemente legato ai bisogni reali dell’economia, ma anche alla tutela e alla salvaguardia del territorio, e permetterà agli operatori del settore di avere chiarezza rispetto agli sviluppi futuri delle attività e di programmare investimenti importanti sul fronte dell'innovazione tecnologica, della transizione ecologica e del recupero naturalistico. Inoltre un piano di questa portata permetterà di avere una costante pulizia dei corsi d’acqua e dei fiumi. Le cave autorizzate all’interno del Parco del Po e il loro recupero ambientale sono un esempio in tal senso, basta andarle a vedere per valutarne l’impatto, e sono costantemente monitorate da una Commissione preposta con i Comuni la Regione e l'Ente».
Fa poi un passaggio sui volumi estraibili: «Non dobbiamo dimenticare che “volume estraibile” non è sinonimo di “volume effettivamente estratto”. Come più volte ribadito, le nuove autorizzazioni saranno rilasciate solo laddove i volumi già autorizzati risultino in procinto di esaurirsi».

La spiegazione

«Quindi il Piano Regionale delle Attività Estrattive, - prosegue - dedica attenzione ai bisogni reali dell’economia nel rispetto dell’ambiente e del territorio, checché ne dica il consigliere del PD e ricordo che fu introdotto da una Legge Regionale 26 del 2016, voluta dall’allora Giunta Chiamparino, che però poi, stranamente, vista la sua importanza, non vi diede corso, creando di fatto una situazione destabilizzante per il comparto.
Relativamente all’accusa di mancata condivisione del percorso, la trovo totalmente infondata: il cronoprogramma degli incontri ha visto in aggiunta ai momenti di confronto previsti per legge, ulteriori incontri informali, per cercare di addivenire ad un documento il più possibile condiviso. Nei mesi di luglio, agosto e settembre 2022 vi è stata, quindi, una prima serie di consultazioni informali che ha coinvolto i portatori di interessi del settore estrattivo e le varie Direzioni regionali competenti. Nel novembre 2022 è stata realizzata un’ulteriore serie di consultazioni informali finalizzate a raccogliere ulteriori suggerimenti e osservazioni correttive prima dell'adozione della proposta di piano da parte della Giunta regionale: sono, pertanto, stati organizzati cinque incontri concordati con le diverse province, che hanno messo a disposizione le loro sedi. Torino, Cuneo, Verbania, Alessandria (con Asti), Vercelli (con Biella e Novara), le sedi interessate che hanno visto fra gli invitati anche i comuni direttamente interessati, ossia sede di poli estrattivi e cave attive e loro ampliamenti. Nel corso degli incontri sono stati presentati tutti i documenti di piano, con particolare attenzione alle cartografie relative ai territori interessati ed è stato chiesto ai partecipanti di inviare le proprie osservazioni.

A seguire c’è stata poi l’apertura della conferenza di copianificazione, ai sensi dell’art.5 comma 1 lett. c) della l.r. 23/16 che prevede: “Alla conferenza di copianificazione e valutazione sono stati invitati l'autorità competente in materia di VAS, i soggetti competenti in materia ambientale ai fini della VAS e in particolare l'Autorità di bacino del fiume Po, la Città metropolitana di Torino, le province, i comuni, le associazioni rappresentative degli enti locali, gli enti di gestione delle aree protette interessate, nonché le amministrazioni statali interessate”.

Tutti questi soggetti hanno avuto la possibilità di presentare osservazioni (il termine è scaduto il 20 febbraio scorso) e a inizio aprile è stata portata in Giunta la dgr di approvazione del parere motivato di VAS, che, come è normale che sia, contiene una serie di prescrizioni ai fini della "correzione" dei punti risultati critici».

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